Il Covid torna in casa di riposo: 4 positivi e 11 operatori no vax
Un'anziana e tre del personale sono rimasti contagiati
A Giussano il Covid torna in casa di riposo: 4 positivi in Residenza Amica, un'anziana e tre del personale. Undici gli operatori no vax
La situazione nella casa di riposo
Tre operatori e una delle ospiti, positivi: il Covid torna nella casa di riposo di via D'Azeglio.
Nonostante tutti gli anziani di Residenza Amica siano già stati vaccinati e anche quasi tutti gli operatori, la scorsa settimana ci sono stati quattro contagi: tre direttamente nella struttura, mentre un operatore, anch'esso vaccinato, ed assente dal servizio già da giorni, è risultato positivo a seguito di un contagio familiare.
La situazione all'interno di Residenza Amica è tenuta costantemente sotto controllo, ma crea una certa preoccupazione il fatto che ci siano 11 operatori che hanno scelto di non vaccinarsi.
Operatori no vax
La notizia è stata confermata dal direttore generale Alessandro Giudici: «Non hanno aderito alla campagna vaccinale e al momento non ci sono indicazioni e disposizioni contrattuali che chiariscano come bisogna intervenire a riguardo. Tutto ciò che possiamo fare sono continue attività di screening sia tra gli ospiti sia tra gli operatori».
Proprio in questi giorni, a livello nazionale, si discute dei «no vax» tra il personale sanitario che è a stretto contatto con malati e anziani nelle rsa. Su questo eventualità sembrerebbe infatti che il Governo intenda intervenire e che la ministra Cartabia stia cercando soluzioni e prendendo provvedimenti a riguardo.
E nell'attesa di una decisione a livello governativo, l'unico strumento di difesa per gli ospiti della rsa e del personale che ci lavora sono i tamponi antigenici rapidi cui segue, in caso di positività, anche il tampone molecolare di verifica.
Cosa che è stata fatta nella casa di riposo di Giussano a seguito dei tre contagi registrati all’ interno della rsa.
Riapre il centro diurno
Tampone rapido anche per coloro che frequentano il centro diurno, riaperto dal 25 marzo. «Sono riprese tutte le attività, ma c’è un costante controllo attraverso la somministrazione del tampone in ingresso» ha precisato Giudici.
Restano invece ancora sospese le visite dei familiari agli ospiti in casa di risposo. «Stante l’attuale quadro pandemico in corso, che vede il territorio lombardo ancora in zona rossa e fintanto che la situazione rimarrà tale, ci saranno solo colloqui in modalità protetta con i parenti, è stata quindi incrementata l’attività delle videochiamate», precisano da via D’Azeglio.