Gli aprono il box ma in Tribunale finisce lui

L'ingegnere monzese era stato accusato di detenzione e spaccio.

Gli aprono il box ma in Tribunale finisce lui
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I ladri gli forzano il box, ma nei guai finisce lui. La vicenda, che si è conclusa settimana scorsa con l’archiviazione del procedimento, ha visto protagonista, suo malgrado, F.F., ingegnere monzese di 47 anni difeso dall’avvocato del Foro di Monza Francesco Mongiu.

Gli aprono il box ma in Tribunale finisce lui

L’uomo era finito nel registro degli indagati con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Questo perché, in seguito a un tentativo di furto ai suoi danni, le Forze dell’ordine avevano rinvenuto 350 grammi di cocaina all’interno del suo box.

Il box affittato a Cologno Monzese

I fatti risalgono a dicembre 2016. L’ingegnere, che lavora presso una ditta ungherese, aveva preso in affitto un garage in una palazzina di Cologno Monzese con il proposito di utilizzarlo come magazzino. Solo che non aveva avuto tempo di stiparci nulla.

Poco dopo aver sottoscritto il contratto d’affitto, i ladri avevano forzato e svaligiato diversi box, tra cui il suo.

Le Forze dell'ordine trovano la cocaina

«Il mio assistito non si era preoccupato più di tanto del fatto, visto che il suo box era praticamente vuoto - ha spiegato l’avvocato Mongiu - Aveva preso contatti col proprietario per le riparazioni e niente altro».  Proprietario che, il 20 dicembre, aveva sporto regolare denuncia.

«Quando i militari avevano effettuato il sopralluogo, all’interno del suo box avevano rinvenuto un ingente quantitativo di cocaina che assolutamente non apparteneva al mio assistito. Anche perché il box in questione era rimasto aperto, e dunque alla mercé di chiunque, per diversi giorni».

La droga viene sequestrata

La sostanza era stata sequestrata ed erano partite le indagini a carico dell’ingegnere. Dopo mesi di intercettazioni telefoniche - sul cellulare del 47enne, ma anche su quello della mogli e del figlio, non era emerso alcun riscontro all’ipotesi della sua implicazione in traffici connessi al traffico di stupefacenti.

L'archiviazione del caso

In assenza di altri spunti investigativi, si era proceduto con l’interrogatorio dell’indagato dal quale non era emerso nulla. Il pm, a quel punto, non ha potuto fare altro che chiedere l’archiviazione del procedimento.

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