Gran Premio: è allerta massima a Monza. Ma la rete dell'Autodromo è un colabrodo

L’assessore alla Sicurezza Arena: "I terroristi solitamente entrano in azione dove non te lo aspetti"

Gran Premio: è allerta massima a Monza. Ma la rete dell'Autodromo è un colabrodo
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Gran Premio: è allerta massima a Monza. Ma la rete dell'Autodromo è un colabrodo

L'evento tra sicurezza e buchi nelle recinzioni della pista

In vista del Gran Premio, l’allerta è massima. E non può essere altrimenti. L’attacco terroristico a Barcellona dell’altra settimana e, soprattutto, la minaccia diretta dell’Isis di colpire l’Italia, hanno fatto sì che Amministrazione e Prefettura adottassero contromisure ad hoc come il posizionamento di new jersey in diversi punti della città e lo studio di un sistema viabilistico che riduca al minimo i contatti tra le strade percorse dai mezzi pesanti e i percorsi pedonali. Delle cautele che rispondono anche a una precisa direttiva nazionale.

Il nostro "viaggio" in Autodromo

Per la prima volta nella storia centenaria delle competizioni motoristiche sul tracciado ad alta velocità di Monza vengono adottate le misure di sicurezza destinate ai grandi eventi musicali già andati in scena sul prato della Gerascia, a pochi metri dalla stricia d’asfalto più famosa del mondo. Ma se da un lato si prende coscienza della pericolosità di alcuni oggetti, c’è una "piaga" storica che affligge il tracciato e sembra che negli anni non si sia mai riusciti a trovare una soluzione: la recinzione che circonda il «Nuvolari» è un colabrodo.

L'assessore alla Sicurezza Federico Arena

"Generalmente i terroristi colpiscono in situazioni in cui non c’è già uno stato di allerta - ha commentato l’assessore alla Sicurezza Federico Arena - Ciò non vuol dire che terremo bassa l’attenzione. New jersey in cemento verranno posizionati nelle zone in cui sono previsti gli eventi collaterali al Gp, ovvero in piazza Trento e Trieste, in area Cambiaghi e a Porta Vedano. Non solo. Per quanto possibile, Amministrazione e Prefettura stanno studiando il modo di tenere separati, all’interno dell’area che già è off-limits al traffico, il percorso dei mezzi a motore autorizzati da quello dei pedoni in modo da abbassare ulteriormente i rischi".

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