Monza, in piazza per la pace

Guerra in Ucraina, anche Monza è scesa in piazza

Ieri sera una folla di cittadini, politici e associazioni si sono ritrovati sotto l'Arengario per chiedere la fine del conflitto bellico

Guerra in Ucraina, anche Monza è scesa in piazza
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Guerra in Ucraina: sono stati in tantissimi ieri sera, giovedì 26 febbraio, a scendere in piazza per stigmatizzare il conflitto e chiedere la pace

Guerra in Ucraina, Monza in piazza

C'erano decine di cittadini, associazioni, sigle sindacali e rappresentanti della politica locale ieri sera in piazza Roma, sotto le volte dell'Arengario, per la manifestazione organizzata da Anpi  - e in parallelo con quanto andava accadendo in altre città italiane - per manifestare solidarietà al popolo ucraino e condannare il conflitto.

Il presidio, che ha visto anche la presenza di una rappresentanza delle donne ucraine residenti nel nostro territorio a sventolare il drappo giallo e blu, è stato piuttosto articolato e ha contemplato numerosi interventi dei referenti delle diverse associazioni che, come spiegato dagli addetti ai lavori, già si riconoscono sotto la Rete "Brianza accogliente e solidale", in prima linea per la difesa dei diritti civili e dell'accoglienza.

A sostenere la manifestazione di protesta sono stati infatti Cgil di Monza e Brianza, Cisl Brianza e Uil territoriale, Libera Monza Brianza, Arci Scuotivento, Emergency, Gruppo Giovani di Monza di Amnesty International, Un ponte per, Desio Città Aperta, Friday For Future e ancora Brianza oltre l'Arcobaleno. Le cui bandiere si sono unite all'arcobaleno della pace.

Il ricordo di Gino Strada

Se Angela Mondellini di Cgil ha stigmatizzato la guerra come un'azione volta agli interessi di Russia e Nato che però cancella il futuro e la speranza di milioni di persone civili, Claudia Saini di Brianza oltre l'Arcobaleno ha invece ricordato come di fatto il conflitto non sia altro che il tentativo di negare l'identità di un popolo, e dunque delle persone, invitando tutti a continuare la protesta.

Marco Monzani, del Gruppo Giovani di Amnesty International, ha altresì sottolineato  come la guerra sia uno dei crimini perpetrati in nome della violazione dei diritti umani inalienabili, mentre Antonio Chiodo di Emergency si è meritato l'ovazione del pubblico accompagnata da una grande applauso ricordando Gino Strada: "Lui condannava la guerra perché per lui la guerra era solo è soltanto merda!" ha sottolineato.

A chiudere gli interventi Lorenzo e Gaia, due giovani del movimento Friday for Future, e le parole di Fulvio Franchini per Anpi: Serve la responsabilità di tutti noi - ha chiarito - Leviamo in alto le voci per chiedere il cessate il fuoco immediato"

A chiudere il presidio è stato l'inno nazionale ucraino. E nel frattempo, per esprimere vicinanza e solidarietà al popolo ucraino anche la facciata della Villa reale si è illuminata con i colori blu e giallo della bandiera dell’Ucraina.

 

 

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