Nei guai

Ha derubato l’azienda per cui lavorava: "Non so perché"

L’uomo, dipendente dell’outlet Adidas pagato 2mila euro al mese, inventava i resi e si teneva i soldi

Ha derubato l’azienda per cui lavorava: "Non so perché"
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Ha derubato l'azienda, l'Adidas, per cui lavorava. L’uomo, dipendente dell’outlet, pagato 2mila euro al mese, inventava i resi e si teneva i soldi.

Ha derubato la sua azienda

Dai primi contanti prelevati direttamente dalla cassa, non è più riuscito a smettere. Un lavoro sicuro in una multinazionale, mai nessun guaio con la legge, duemila euro circa di stipendio mensile: neanche lui – quarantenne residente a Giussano – è riuscito a dare una spiegazione al giudice su cosa lo abbia spinto a mettersi nei guai, fino a farsi arrestare dai carabinieri di Muggiò per furto aggravato ai danni della sua azienda.

Eppure, quando i responsabili dell’Adidas si sono accorti che la percentuale di merce restituita all’outlet di Monza arrivava al 7%, quando di solito si attesta al 2%, i sospetti sono subito caduti sull’uomo, inchiodato dalle telecamere di sicurezza. Le stime dell’azienda sono ancora in corso, ma è emerso che la cifra rubata è di almeno 6mila euro in pochi mesi.

La politica commerciale del punto vendita brianzolo prevede la possibilità di restituire la merce precedentemente acquistata, chiedendo la restituzione dei contanti, secondo quanto emerso in tribunale. Il dipendente infedele, allora, inventava letteralmente questi «resi», intascando lui stesso il denaro.

L'intervento dei Carabinieri

L’azienda, parte offesa in questa vicenda, si è rivolta ai militari che lo hanno visto attraverso le telecamere mentre apriva la cassa, con dei vecchi scontrini da «stornare», fino a coglierlo in flagranza di reato, dopo aver organizzato un servizio di pedinamento e di osservazione diretta.

Davanti al giudice, durante l’udienza di convalida dell’arresto, l’uomo, incensurato, ha dichiarato di non avere problemi economici, ammettendo l’accusa. E’ apparso molto prostrato, e si è scusato per quanto commesso e per aver fatto «perdere tanto tempo» ai carabinieri e al giudice stesso.

Ha detto di operare presso l’outlet al confine tra Monza e Muggiò da 14 anni. In tanti anni, tra l’altro, ha contribuito a far arrestare parecchi ladri.

"Non so perché l'ho fatto"

«Non so perché l'ho fatto. Non ho vizi, ho un lavoro sicuro e una casa per cui sto pagando un mutuo. È partito tutto da un errore fatto quattro mesi fa al registratore di cassa, dove ho visto che per i resi per un meccanismo sbagliato usciva uno scontrino e si apriva il cassetto del registratore di cassa, e da allora ogni tanto l'ho rifatto e ho preso dei contanti. Non ho mai speso o nascosto i soldi sottratti».

ll denaro è stato sequestrato e restituito ad Adidas, che si è rivolta ad un avvocato per tutelare i propri interessi. La Procura di Monza aveva chiesto la convalida dell'arresto del 40enne e la misura cautelare dell'obbligo di firma dai carabinieri in attesa del giudizio. Il giudice non ha applicato alcuna misura. Si torna in aula nel mese di novembre per il dibattimento, dove la difesa del 40enne ha già annunciato un patteggiamento, o un processo con il rito abbreviato.

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