Villasanta

Ha dovuto comprare uno sgabello per poter salire sul treno

La stazione ferroviaria cambia nome (diventerà "Villasanta Parco") ma rimane off limits per disabili e passeggini

Ha dovuto comprare uno sgabello per poter salire sul treno
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Va bene spendere 12mila euro per aggiungere "Parco" al nome della stazione ferroviaria di Villasanta per attirare turisti provenienti da tutto il mondo per raggiungere il grande polmone verde... ma noi disabili continuiamo a rimanere discriminati poiché non riusciamo nemmeno a salire sul treno. E’ questo, in sostanza, il forte grido d’allarme di Cira Delli Carri e Davyd Andryiesh, villasantesi doc.

Motivo? Le banchine della stazione (rinnovata nel 2017 in occasione della visita del Papa a Monza) sono troppo basse e Cira con le sue stampelle e Davyd a bordo della sua carrozzina elettrica, non riescono a salire sui convogli del "Besanino" in piena autonomia.

Un problema per anziani e famiglie con passeggini

Un problema che si estende anche agli anziani e alle famiglie con figli piccoli e passeggini al seguito. Addirittura Delli Carri, con molta amarezza e con gli occhi lucidi, ha raccontato di aver dovuto comprare una scaletta per poter salire sul treno.

Una vicenda incredibile, a dir poco surreale per una stazione che si candida ad ospitare migliaia e migliaia di turisti.

"Ho problemi a camminare e ho bisogno di un girello per spostarmi, sono disabile al 100% - ha raccontato la donna - Tante volte vorrei prendere il treno per spostarmi e andare a Milano con mia figlia, tante volte anche per le visite mediche, ma sono costretta o a rinunciare oppure a spostarmi in auto a causa delle barriere architettoniche presenti nella stazione villasantese. Mia figlia ha provato più volte a prenotare il servizio disabili di Trenitalia ma questa opportunità è fruibile solo dalla stazione di Monza".

Una vicenda emeblematica

Emblematico il motivo che l’ha spinta a comprare la scaletta per salire sul treno.

"Io e mio marito recentemente siamo andati in Giappone a trovare mia figlia - ha continuato la donna - Abbiamo preferito raggiungere l’aeroporto con i mezzi pubblici. Per questo motivo abbiamo lasciato la macchina accanto alla stazione per prendere il “Besanino”. Per poter salire sul treno mi sono dovuta attrezzare, come si suol dire. E qualche giorno prima della partenza ho comprato una scaletta che potesse aiutarmi. Mi vergogno quasi a dirlo perché nessuno, ripeto, nessuno dovrebbe subire una umiliazione del genere".

Bisogna fare di più per abbattere le barriere architettoniche

Una problematica che ogni giorno vive sulla sua pelle anche Davyd Andryiesh, atleta villasantese e campione di hankbike affetto da tetraparesi spastica.. Davyd abita a San Fiorano e ogni mattina raggiunge la stazione a bordo della sua carrozzina elettrica per poter salire sul treno che lo porta all’università.

"Ogni mattina vivo una vera odissea - ha sottolineato il giovane - Addirittura qualche settimana fa sono caduto sulla passerella che attraversa i binari poiché le ruote della mia carrozzina si sono infilate tra le rotaie. Più volte ho fatto presente la mia situazione ma, purtroppo, ad oggi nulla è cambiato. Ho saputo del cambio di nome e questa cosa mi rende felice. Peccato, però, che la stazione di Villasanta non sia accessibile per i turisti con disabilità".

"Se si spendono soldi per cambiare nome... ".

Il giovane non risparmia una stoccata all’indirizzo dell’Amministrazione comunale.

"Il Comune di Villasanta ha pagato quasi 12mila euro a Rfi (Rete ferroviaria italiana) per cambiare nome alla stazione, ma forse bisognava fare anche qualche valutazione, dal punto di vista economico, per quanto riguarda le barriere architettoniche, magari chiedendo interventi urgenti proprio a Rfi - ha concluso  Andryiesh - In generale capisco che non è facile realizzare un paese a misura di disabile ma tutti quanti dobbiamo sforzarci per abbattere le barriere. Nel maggio scorso il sindaco aveva anche annunciato una importante collaborazione con Peba onlus (acronimo che sta per piano di eliminazione delle barriere architettoniche) al fine di mappare tutti i punti critici del paese sul discorso barriere architettoniche. Questa attività è iniziata? Speriamo che non finisca tutto nel dimenticatoio".

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