I sindaci di Renate e Carate dichiarano guerra ai botti

Firmate le ordinanze mirate a tutelare persone e amici a quattro zampe

I sindaci di Renate e Carate dichiarano guerra ai botti
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Petardi addio. Per il primo anno i sindaci di Renate e Carate hanno deciso di "silenziare" la notte di San Silvestro.

A Renate

Il primo cittadino Matteo Rigamonti ha firmato l’ordinanza che vieta l’esplosione di petardi, botti, fuochi d’artificio e articoli pirotecnici su tutto il territorio comunale. Lo "stop" riguarda il periodo che corre dal 30 dicembre fino al 2 gennaio, a cavallo del Capodanno quindi.
Diversi i motivi alla base del documento. Primo, se pur ammessi alla vendita, i botti possono "determinare pregiudizio della tutela della tranquillità e del riposo dei residenti". Secondo, "l’accensione e lo sparo di fuochi artificiali - recita l’ordinanza - sono anche causa di gravi stress, nonché ferimenti e decessi di animali domestici di affezione e selvatici".

A Carate

Per la prima volta nella storia della città Carate si congederà dal 2018 e saluterà l'inizio del nuovo anno senza botti e petardi. Come il collega di Renate, anche il sindaco Luca Veggian ha firmato l'ordinanza che vieta l'uso di fuochi d'artificio e articoli pirotecnici di libera vendita su suolo pubblico o in aree e spazi aperti al pubblico. L'ordinanza è scattata dalla mezzanotte della Vigilia di Natale e resterà in vigore fino al 7 gennaio 2020. Si rischiano sanzioni da 25 a 500 euro, salvo l'applicazione di ulteriori provvedimenti sia di carattere amministrativo che penale previsti da altre norme di legge.

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