Il Centro Meteorologico Lombardo lancia una nuova allerta meteo

Piogge intense e "Rischio idraulico nei bacini idrografici di Seveso-Olona-Lambro"

Il Centro Meteorologico Lombardo lancia una nuova allerta meteo
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Non c’è tregua. Il nostro territorio si sta ancora “leccando le ferite” dopo l’ondata di maltempo della scorsa settimana che già è in arrivo una nuova perturbazione. E con essa una nuova allerta meteo.

Allerta dal Centro Meteorologico Lombardo

A lanciarla in queste ore è il Centro Meteo Lombardo. Pubblichiamo integralmente la nota diramata poche ore fa:

Questa comunicazione va recepita con il giusto peso, altrimenti – visto il periodo delicato – si rischia di generare confusione e dannoso allarmismo. Pertanto raccomandiamo di LEGGERE con attenzione il testo che segue e di non limitarsi alla grafica. Grazie.

Nelle prossime 12/24 ore, in particolare tra la serata di martedì 6 novembre 2018 e il mattino di mercoledì 7 novembre, su alcune aree della nostra regione potrebbero crearsi condizioni favorevoli allo sviluppo di precipitazioni localmente intense ed abbondanti, a prevalente carattere di rovescio (anche temporalesco).
La situazione di per sé non sarebbe granché preoccupante, anzi non lo sarebbe affatto, se non fosse che si inserisce in una fase in cui il nostro territorio ha già ricevuto, in pochi giorni, la pioggia media di circa due-tre mesi.
Il recente surplus pluviometrico pone quindi in essere misure di attenzione per quanto riguarda:

- il livello idrometrico del Verbano, dal momento che – a partire dalla notte – inizieranno ad avere luogo i primi (modesti) locali allagamenti delle aree più basse prospicienti le rive;

- la (ri)attivazione di locali fenomeni di dissesto idrogeologico in fascia pedemontana e prime Prealpi, con le tempistiche espresse in grafica;

- il rischio idraulico nei bacini idrografici di Seveso-Olona-Lambro, dal momento che nella notte l’eventuale insistenza di linee di rovesci semi-stazionari nel comparto VA-CO-MB potrebbe determinare condizioni improvvise di piena.

Questo è quanto. Occhi aperti, consapevolezza e buon senso.

Al solito, potete seguire le precipitazioni in tempo reale tramite il radar meteo: http://cml.to/radar

Nei prossimi giorni ancora maltempo

Nei prossimi giorni persisterà un tipo di tempo tendenzialmente perturbato, con molte nubi e piogge sparse (senza particolari criticità) alternate a fasi più asciutte.
A partire da domenica è ipotizzabile una fase di relativa tregua, con maggiore soleggiamento e fenomeni più marginali. Temperature stazionarie, molto alte per il periodo specie nei valori minimi, stante il persistente richiamo di masse d’aria dai quadranti meridionali.

Analisi sinottica

Segue analisi tecnica dell’evoluzione meteorologica attesa in Lombardia:

Sussistono alcuni dubbi sulla fenomenologia che andrà a svilupparsi in territorio lombardo nelle prossime 12/24 ore. Abbiamo ragionevole sicurezza sulle eventuali aree interessate: fascia prealpina e pedemontana (specie centro-occidentale), localmente le medie pianure, molto meno o quasi per nulla la fascia alpina e le basse pianure, se non occasionalmente con qualche isolato rovescio di scarsa rilevanza.

Abbiamo invece scarsa confidenza con la tempistica: non è infatti determinabile con precisione la velocità con la quale il sistema frontale mediterraneo, in ingresso nottetempo sul Tirreno e quindi in sede padana, traslerà verso nord-est. Questo “dettaglio” è più che determinante, in quanto più questa evoluzione sarà lenta, ostacolata dal blocco anticiclonico sull’Est Europa, più avremo una finestra ampia di potenziali precipitazioni intense nel settore avanzante del fronte stesso, con la fascia di massimi contrasti che andrà proprio a posizionarsi in territorio lombardo. Masse d’aria sciroccali, miti e soprattutto molto umide, saranno sospinte nei bassi strati in direzione delle nostre pedemontane: dapprima Varesine quindi Lariane ed in ultimo, all’alba di mercoledì, Bergamasco-Bresciane.

Essendo il potenziale d’acqua precipitabile assai significativo, tutta la previsione è quindi subordinata dalla maggiore o minore durata e persistenza della fase di contrasto tra l’avanzamento dell’aria fredda frontale in quota, che è degno di nota, ed il richiamo mite orientale di bassa quota, che è altrettanto degno di nota. Non potendo fornire una soluzione attendibile a questa sinottica, tanto chiara nella struttura quanto incerta nella dinamica, la risposta più ragionevole è quella di prepararsi al caso peggiore, sperando (ovviamente) che la spinta frontale sia il più possibile generosa e quindi ci liberi dai fenomeni quanto prima.

Si tratta di un caso tipico dove la modellistica numerica ci può soltanto avvisare di una potenziale situazione d’attenzione a livello generale, ma non è in grado di fornirci un quadro affidabile per quanto riguarda la fenomenologia in area locale, la cui intensità è in mano a sottilissimi equilibri. Centro Meteo Lombardo.

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