"Il Comune ci chiede 50mila euro, ma a noi deve oltre mezzo milione"

L’Amministrazione e La Dominante in Tribunale tra canoni non pagati e lavori di manutenzione mai rimborsati

"Il Comune ci chiede 50mila euro, ma a noi deve oltre mezzo milione"
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Il Comune chiede 50mila euro di canoni arretrati. La Dominante risponde non solo opponendosi all’ingiunzione di pagamento, ma reclamando a sua volta oltre mezzo milione di euro per tutta una serie di lavori di manutenzione straordinaria effettuati e mai rimborsati.

Quella che vede il Comune di Monza - proprietario dell’area - da una parte e la storica società sportiva di via Ramazzotti dall’altro, è una vicenda che si protrae ormai da anni. Ma che ora è destinata a finire in Tribunale.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso - e che ha portato La Dominante a rivolgersi all’avvocato Bruno Santamaria (nella foto in apertura di articolo) - è stata l’ingiunzione di pagamento, per un importo di circa 50mila euro, fatta recapitare a novembre dal Municipio. Cifra che corrisponde ai canoni annuali arretrati relativi alla concessione del fabbricato dove sorge la sede.

«E’ vero che quei soldi li dobbiamo versare, ma è altrettanto vero che, a sua volta, il Comune deve a noi una cifra che si aggira attorno ai 600mila euro. Somma che corrisponde alle opere di manutenzione straordinaria che, da convenzione, avrebbe dovuto fare l’Amministrazione e che invece abbiamo realizzato noi, utilizzando i nostri soldi», ha spiegato Piermassimo Colombo, consigliere de La Dominante.

Lavori che andavano dalla sostituzione della caldaia, al rifacimento di alcuni impianti, passando per l’ammodernamento dei campi da calcio. Tutti interventi, dunque, che da convenzione - stipulata agli inizi degli anni Duemila - sarebbero dovuti essere finanziati dal Comune. Nei fatti, però, come si diceva, è stata la società a metterci i soldi.

«Non potevamo aspettare i tempi della Pubblica amministrazione - ha aggiunto Colombo - Se la caldaia, ad esempio, non va, dobbiamo provvedere al più presto a cambiarla. E questo abbiamo fatto con molti altri interventi che per noi hanno rappresentato un pesante capitolo di spesa».

I 600mila euro sono stati calcolati da un perito un anno e mezzo fa «senza che quindi si tenga conto degli ulteriori lavori che abbiamo finanziato in quest’ultimo lasso di tempo», ha precisato sempre Colombo.
Ciò che la società ha chiesto - e che chiede tuttora - è l’avvio di un dialogo col Comune per poter trovare una soluzione. Cosa che ad oggi non è avvenuta. «Questa Amministrazione si è dimostrata più disponibile al dialogo - ha precisato il consigliere - Ma è ora che si arrivi a una decisione. E tale scelta la deve prendere un soggetto terzo che non può che essere il Tribunale».

«Auspico un accordo bonario»

Parole a cui fanno eco le dichiarazioni dell’avvocato Santamaria .«La Dominante ha provveduto alla ristrutturazione di tutto il complesso, poi avrebbe dovuto continuare a mantenere l’utilizzo di quelle strutture proprio per recuperare le importanti somme spese - ha commentato l’avvocato Santamaria -  In questo modo ha accumulato un credito verso il Comune piuttosto consistente, assolutamente superiore a quanto oggi rivendica il Comune con l’ingiunzione. A questo punto, in mancanza di un possibile accordo tra le parti, dovrà essere un giudice a stabilire quali siano le somme dovute al Municipio e quali quelle alla società sportiva La Dominante. Anche se a mio parere sarebbe auspicabile un accordo bonario, perché in fondo si tratta di opere che alla fine sono di proprietà del Comune».

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