Il caso

Il Comune di Besana vince il ricorso contro la Provincia

Il Consiglio di Stato ha dato ragione all'Esecutivo contro il declassamento di viale Kennedy da strada provinciale a comunale.

Il Comune di Besana vince il ricorso contro la Provincia

Il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune di Besana in Brianza nella causa contro la Provincia che intendeva declassare viale Kennedy da strada provinciale a comunale.

Il Comune vince il ricorso

«Il Consiglio di Stato riconosce le nostre ragioni sostenute fin dal 2023 – spiega il sindaco Emanuele Pozzoli – La collaborazione tra Comune e Provincia non è mai venuta meno ma ora non ci sono più dubbi su chi debba ricadere la gestione di un’arteria indispensabile per la mobilità sovracomunale e interprovinciale. I rapporti sono sempre stati ottimi, in particolar modo quelli anche personali tra me e il presidente della Provincia, Luca Santambrogio. Bisognava solo chiarire questa diatriba e abbiamo avuto ragione noi».

La vicenda ha inizio nel 2023

La lettera dei tecnici della Provincia era pervenuta al Protocollo di Villa Borella il 12 maggio 2023: comunicava «l’avvio della procedura di consegna dei tronchi stradali ricadenti all’interno dei centri abitati». Consegna formalizzata poi l’11 luglio. Si tratta di tre lunghi tratti di viale Kennedy, per un totale di 3 chilometri e 377 metri; 800 metri circa di via Rivabella e poco meno di 2 chilometri e mezzo della provinciale 154. Un impegno gravoso che il Comune, già responsabile di oltre 100 chilometri di strade, non ha voluto addossarsi.

Il Comune rigetta la richiesta

Il 20 luglio, il rigetto formale della richiesta da parte dell’Esecutivo Pozzoli per due motivi. Uno tecnico, che gira intorno all’interpretazione dell’articolo 2 del Codice della strada: «Le strade urbane sono sempre comunali quando siano situate nell’interno dei centri abitati, eccettuati i tratti interni di strade statali, regionali o provinciali che attraversano centri abitati con popolazione non superiore a diecimila abitanti», recita la normativa. Ecco, per l’Amministrazione besanese – sulla scorta di fonti legislative e giurisprudenziali – la città, nel suo complesso, conta sì più di 10 mila anime ma molte meno ne risiedono nei centri abitati attorno alle tre provinciali in esame. L’altro motivo è politico.

Il ricorso al Presidente della Repubblica

Davanti «all’indisponibilità della Provincia a trovare una definizione bonaria della questione», l’Esecutivo ha promosso ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, conferendo inoltre incarico di consulenza preconteziosa e di rappresentanza in giudizio agli avvocati bergamaschi Francesca Di Vita e Antonio Di Vita. Decisione «doverosa», secondo le motivazioni del Comune, «viste le responsabilità che potrebbero gravare in capo all’Amministrazione comunale qualora si dovesse giungere a una definitiva declassificazione e consegna delle strade provinciali».

La sentenza

Nella recente sentenza il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune: «La norma dice che per i centri abitati sopra i 10mila abitanti le strade vengono declassate dalla Provincia al Comune – spiega il sindaco Pozzoli – Peccato che loro hanno considerato sopra i 10mila abitanti l’intero Comune mentre nel nostro caso abbiamo definito, con delibera del 1994, quindi senza secondi fini, i nuovi centri abitati di Besana e tutti sono sotto i 10mila abitanti. E il Consiglio di Stato ci dà ragione proprio su questo. Poi abbiamo anche sollevato altri punti per cercare di dare più sostanza al nostro ricorso, anche se a noi interessava il punto 1 ovvero la volontà della Provincia di declassare alcune strade per liberarsi dei costi caricandoli sui Comuni».

«La scelta della Provincia di declassare alcuni tratti di strada ricadenti all’esterno del cento abitato poggia sull’erroneo presupposto che il centro abitato da prendere in considerazione sarebbe solo uno, senza assegnare rilievo quindi alla delimitazione che il Comune ha deliberato in nove centri abitati, nessuno dei quali con popolazione superiore di 10mila abitanti» si legge nella sentenza del Consiglio di Stato.

Il servizio completo è pubblicato sul Giornale di Carate in edicola da martedì 9 dicembre 2025.