Il Giorno del Ricordo dedicato ai Martiri delle Foibe

Lissone, Muggiò e Vedano al Lambro si preparano a celebrare gli esuli e le vittime del nazionalismo jugoslavo

Il Giorno del Ricordo dedicato ai Martiri delle Foibe
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Mostre, spettacoli e commemorazioni davanti ai monumenti per non dimenticare il sacrificio dei Martiri delle Foibe e degli esuli di Istria e Dalmazia. Un weekend di iniziative a Lissone, Vedano e Muggiò.

I Martiri delle Foibe a Lissone

Sarà inaugurata venerdì alle 16.30 a Palazzo Terragni, in piazza Libertà a Lissone, la mostra fotografica composta sulla storia dell'Istria e della Dalmazia, fino al grande esodo del secondo Dopoguerra; verranno proiettati anche filmati d’epoca con il contributo da parte di esuli testimoni della tragedia che si è consumata tra Italia e ex Jugoslavia. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 10 febbraio, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.

Domenica alle 10.30, invece, in piazza Martiri delle Foibe è in calendario la tradizionale cerimonia davanti al monumento dedicato proprio alle vittime degli eccidi. Durante la mattinata i rappresentanti delle istituzioni, le associazioni civili e militari - coordinate dall'Associazione Nazionale Venezia-Giulia e Dalmazia - renderanno omaggio alla stele posizionata nel 2014 proprio nella piazza dedicata agli esuli e ai caduti.

Il Giorno del Ricordo a Vedano

Sabato e domenica, nella sala consiliare del Municipio di largo Repubblica a Vedano al Lambro, verrà allestita la mostra "Fascismo, Foibe, esodo" fortemente voluta dall'assessorato alla Cultura in occasione del Giorno del Ricordo dedicato agli esuli e alle vittime delle Foibe. L'esposizione resterà aperta per tutto il weekend (dalle 15 alle 18) con l'inaugurazione che si terrà sabato alle 15.

Le celebrazioni a Muggiò

In occasione del Giorno del Ricordo l'Amministrazione comunale di Muggiò, in collaborazione con le associazioni Libertamente e Archèotheatron, ha in calendario lo spettacolo teatrale multimediale "Urla dalle Foibe, voci da non dimenticare" con la regia e l'adattamento a cura di Agostino de Angelis.

L'appuntamento è previsto per domenica alle 21 nella sala di rappresentanza di Palazzo Isimbardi in piazza Matteotti a Muggiò.

Perchè un Giorno del Ricordo?

Istituito con la legge 92 del 30 marzo 2004  "la Repubblica riconosce il 10 febbraio una giornata in cui conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo Dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale".

Il Giorno del Ricordo ha l'obiettivo di celebrare e di ricordare gli italiani (oltre 350mila) residenti "al di là del confine italiano" che, alla fine della Seconda guerra mondiale, hanno dovuto lasciare le proprie case e le proprie attività per volere delle autorità del regime jugoslavo.

Istria e Dalmazia, infatti, al termine del conflitto erano stati assegnati dopo gli accordi internazionali alla Jugoslavia. Decine di migliaia, invece, gli italiani che trovarono la morte nelle Foibe e nelle cavità naturali delle alture del Carso.

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Commenti
fabrizio Anselmi

Caro Calvi, non si commetta mai l'errore di aspettarsi che gli altri porgano sempre la guancia...

Simone Mauro Calvi

Sig. Anselmi la mia era una precisazione doverosa in quanto i nazionalisti in quei territori e in quel periodo erano ben altri, vedasi Domobranci e Ustascia che furono anche loro massacrati dai comunisti titini. Il fatto poi che lei voglia giustificare il dramma delle Foibe con il puerile "hanno iniziato loro" è inaccettabile. Il suo ragionamento sa di politico più che di storico. In Storia chi ha commesso atrocità ha sbagliato, punto. Qualsiasi sia la sua fede o colore politico. Vederla diversamente diventa politica. Si guardi la strage di Porzus, partigiani della Osoppo (cattolici e laici) fucilati dai partigiani comunisti della Brigata Garibaldi, qualcuno darà la colpa anche lì ai fascisti...

fabrizio Anselmi

...e allora chiamiamole col loro nome. L'orrenda e perversa violenza nazifascista produsse una tale paura e un tale rancore da provocare una risposta conseguenziale. Ovvio che intanto che il ferro è caldo lo si batte. E' significativo che capitalismo e comunismo, pur opposti fra loro, si allearono per abbattere il mostro nazista (che eliminava anche i suoi, vedi sterminio delle SA da parte delle SS e fucilazione degli ufficiali tedeschi dopo l'attentato al "grande Adolf" del 20 luglio '44).

Simone Mauro Calvi

Non sono state vittime del nazionalismo jugoslavo ma vittime del COMUNISMO jugoslavo e di chi, come gli appartenenti alla Brigata Garibaldi, da partigiani italiani liberatori preferirono collaborare con il IX Korpus di Tito contro la loro stessa gente. Giusto per chiamare le cose con il loro nome.

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