Mattinata di protesta

Il grido d’allarme delle estetiste: “Fateci lavorare”

Una trentina le titolari dei centri estetici che questa mattina si sono ritrovate in piazza San Vittore a Rho per protestare.

Il grido d’allarme delle estetiste: “Fateci lavorare”
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Il grido d’allarme delle estetiste: “Fateci lavorare”. Trenta titolari di centri estetici si sono ritrovate in piazza San Vittore a Rho per protestare.

Perdiamo il 60% dei guadagni rispetto allo scorso anno

"I parrucchieri possono tenere aperti, i centri di medicina estetica continuano a lavorare regolarmente senza problemi mentre noi siamo costrette a tenere le nostre serrande abbassate, a lasciare a casa in cassa integrazione i nostri dipendenti, a registrare una perdita di fatturato di circa il 60% rispetto allo scorso anno".

Parte da Rho la protesta delle estetiste che nella mattinata di oggi, giovedì 21 gennaio, si sono ritrovate nella centralissima piazza San Vittore.

Confestetica - Associazione nazionale che rappresenta circa 20mila estetiste - lo scorso 31 dicembre, ha presentato ricorso al Tar contro la chiusura dei centri estetici che dura ormai da novembre e che è stata confermata anche dall'ultimo Dpcm entrato in vigore a metà gennaio. Ora l'Associazione è in attesa della decisione del Giudice, che era attesa per questa mattina ma che è stata spostata a martedì prossimo.

La nostra chiusura è un incentivo al lavoro nero

Da Rho ai comuni limitrofi come Arese e Novate Milanese ma anche da Bergamo, Brugherio, Carate Brianza e Legnano, erano una trentina le estetiste in piazza per raccontare come  stanno vivendo questo ennesimo periodo lontano dai loro negozi. “La decisione di tenere chiusi i centri estetici, oltre a essere una punizione è anche un incentivo per il lavoro nero. Basta andare sui social, anche in questo periodo di lockdown per vedere quante sono le persone che fanno le unghie in casa. Abitazioni private dove i nostri clienti possono andare senza problemi visto che i controlli esistono solamente per i negozi

"Siamo stufe - proseguono le professioniste che si sono ritrovate a Rho questa mattina - stiamo pagando regolarmente le tasse nonostante non lavoriamo da mesi. Il nostro codice Ateco sembra essere sparito dai negozi che possono rimanere aperti visto che noi siamo sempre le prime a pagare, a dover tenere chiusi i nostri esercizi commerciali".

A Rho la prima di una lunga serie di manifestazioni

Quella di Rho è solamente la prima di una serie di protesta che le estetiste hanno deciso di mettere in atto nelle prossime settimane. “Oggi è la prima volta che ci troviamo insieme, è nato tutto da un passaparola, da messaggi sul telefono, oggi siamo qui in 30, poi saremo in 100 e alla fine siamo certe, se purtroppo le cose andranno avanti in questo modo, siamo certe di raggiungere dei numeri tali da poter andare a Roma a protestare davanti al Governo”.

Dalla Brianza anche la protesta dei ristoratori

Intanto, sempre questa mattina, è partito dalla Brianza il lungo corteo funebre dei ristoratori che ha raggiunto Milano ed è passato dalla Valassina causando alcuni disagi alla viabilità. Una lunga colonna di auto che a passo d’uomo e con le macchina listate a lutto ha voluto manifestare per la situazione di crisi del settore dovuto alla pandemia.

 

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