Il mondo della musica piange Daniele
Originario di Carnate, si è spento a soli 34 anni: è stato lo storico responsabile della sala prove di Mezzago
Il mondo della musica, ma non solo, piange Daniele Begotti. Il 34enne, originario di Carnate, è scomparso improvvisamente lunedì della scorsa settimana.
Il mondo della musica piange Daniele
Residente da qualche anno a Bellusco, era conosciuto in tutto il Vimercatese soprattutto per il suo grande impegno in ambito musicale: per oltre un decennio, infatti, aveva gestito la «mitica» sala prove di Mezzago in qualità di presidente dell’associazione «Zona Played-Saiappave».
Il sodalizio rappresentava un vero e proprio punto di riferimento per tutto il territorio: tantissimi i gruppi che nel corso degli anni hanno utilizzato gli spazi sotto la biblioteca di Mezzago prima della chiusura datata 2020, approfittando delle tariffe studiate su misura per chi non poteva coltivare una passione a volte molto costosa come quella della musica.
«La sala prove rappresentava appieno quello che era Daniele: una persona aperta, disponibile, sempre pronta ad accogliere e mai a escludere - raccontano i famigliari e gli amici del 34enne - Quello spazio era come lui, accessibile a tutti».
Un amico di tutti
Proprio la gestione della sala prove aveva permesso a Daniele di entrare in contatto con tanti coetanei (ma non solo) del Vimercatese, colpiti nel profondo dalla perdita di una persona divenuta negli anni un amico:
«Una delle sue doti principali era proprio quella di saper mediare tra le persone, di rendere tutto più semplice - continuano i suoi famigliari e amici - Questa caratteristica gli aveva permesso di gestire al meglio la sala prove e allo stesso tempo di creare solidi legami sul luogo di lavoro».
Un affetto testimoniato dai tantissimi ragazzi presenti giovedì pomeriggio della scorsa settimana alla commemorazione in memoria di Daniele, tenutasi presso la Sala del commiato di Ornago:
«Gli volevano bene in tanti, è stato un modo per ringraziarlo di tutto quello che ci ha donato nel tempo in cui è stato con noi».
Un tempo trascorso a ritmo di musica, una delle sue tante passioni, forse la più grande:
«Era un grande chitarrista, ma era bravo anche a cantare. Ha avuto diversi gruppi nel corso della sua vita, esibendosi anche sul mitico palco del Bloom di Mezzago».
Musica quindi, ma non solo
«In casa lo chiamavamo Daniquark, mutuando il titolo del programma televisivo di Piero e Alberto Angela. In quel soprannome era racchiusa la caratteristica principale di Daniele, la curiosità. Non gli bastava sapere le cose, voleva conoscerle, scoprirle, entrarci nel profondo. Questo valeva per tutto, dalla musica (di ogni genere, partendo dal punk e arrivando al blues) alla cucina, dai videogames alla pesca, dal giardinaggio alla storia. Era tanto curioso quanto eclettico. Oltre che anticonformista, intelligente, fuori dagli schemi, gentile, sempre pronto a sfoderare il più dolce dei sorrisi».
Un sorriso in grado, soprattutto, di includere:
«In questi giorni abbiamo ricevuto tantissime testimonianze di affetto - concludono - Tra queste una ci ha molto colpito. Una sua compagna delle elementari, originaria del Bangladesh, ci ha ricordato come Daniele sia stata la prima persona a farla sentire a casa in un Paese straniero. Ecco, questo era Daniele».
Niente fiori, ma donazioni per organizzare un tributo
Il ricordo di Daniele continuerà a vivere nel cuore di chi l’ha conosciuto. Ma anche nelle azioni e nei gesti di tutti i giorni. Per questo gli amici hanno deciso di raccogliere donazioni libere e volontarie da parte di chi desidera esprimere la propria vicinanza alla famiglia in alternativa ai fiori, proprio nel rispetto del suo modo di essere e delle sue passioni.
«L’idea è quella di utilizzare le donazioni che riceveremo per organizzare un tributo commemorativo in ricordo di Daniele - spiegano gli amici - Al momento si tratta di un’iniziativa ancora in fase embrionale, ma vorremmo che possa diventare un momento di festa per celebrare Daniele e quella sua incredibile voglia di vivere che ha sempre manifestato. Siamo certi che anche lui apprezzerebbe».
Qualora non fosse possibile realizzare questo progetto, gli amici fanno sapere che le donazioni verranno devolute in beneficenza all'Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro:
«Il suo impatto nelle nostre vite è stato veramente importante e indelebile - proseguono - Ognuno di noi porterà con sé per il resto della propria vita un qualcosa di Daniele: un insegnamento, un tratto distintivo o anche una semplice passione che con il suo modo di fare ha saputo trasmetterci. Per questo vogliamo dirgli grazie di aver fatto parte delle nostre vite e di averle in qualche modo arricchite con la sua straordinaria semplicità».