Il presidente Mattarella incontra una vera eccellenza dello sport arcorese

Domani, venerdì, il Capo dello Stato incontrerà Mattia Muratore, capitano della squadra italiana di hockey in carrozzina che si è laureata campione del mondo

Il presidente Mattarella incontra una vera eccellenza dello sport arcorese
Pubblicato:
Aggiornato:

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontrerà domani, venerdì 23 novembre, alle 15.30 al Festival della Cultura Paralimpica in programma da martedì 20 alla stazione Tiburtina di Roma, la nazionale italiana di Hockey in carrozzina.

E a guidare i neocampioni del mondo ci sarà una vera e propria eccellenza dello sport arcorese. Stiamo parlando del 34enne Mattia Muratore.

Cos'è il Festival della Cultura paralimpica?

La kermesse è stata inaugurata martedì pomeriggio, a Roma, alla presenza delle autorità. Si tratta di una rassegna di quattro giorni di sport e non solo inaugurata dal presidente del Cip, Luca Pancalli. Quattro giorni dedicati al tema "sport e disabilità" con dibattiti, mostre, film, libri, storytelling, spettacoli. Il premier, Giuseppe Conte, ha inviato un pensiero di "profonda gratitudine per il lavoro che quotidianamente viene compiuto" e di "ammirazione per i successi ottenuti nelle recenti manifestazioni internazionali, che contribuiscono a diffondere i valori rappresentativi di tutto il movimento". Il programma dalla manifestazione prevede circa 30 appuntamenti e la partecipazione di oltre 100 ospiti e 1000 studenti provenienti da tutta Italia.

"L'emozione è tanta"

"L'emozione è tanta e non potrebbe essere altrimenti visto che non capita tutti i giorni di incontrare il Presidente della Repubblica - ha spiegato Muratore - Soprattutto è importante per tutto il nostro movimento che sta crescendo giorno dopo giorno, soprattutto dopo la fantastica vittoria al Mondiale. La nostra nazionale è una squadra di grandi atleti e grandi uomini. Siamo affiatati, uniti. Ai mondiali sentivamo l’onore immenso di vestire la maglia azzurra e la voglia di arrivare all’oro perché in campo c’eravamo noi per tutti i ragazzi dell’hockey in carrozzina".

Chi è Mattia?

Mattia, con grande forza di volontà è riuscito non solo a superare le difficoltà causate da una rara malattia genetica che lo costringe a vivere su di una sedia a rotelle dalla nascita, ma anche a terminare brillantemente il suo percorso di studi in Giurisprudenza ed oggi può fregiarsi del titolo di avvocato. Attualmente lavora all'università degli Studi di Milano Bicocca e si occupa di gare e appalti.

Il 34enne, ricordiamo, è un volto molto conosciuto in città poiché è una vera e propria stella a livello mondiale di uno sport emozionale e coinvolgente come l'hockey per disabili.

Ha frequentato le scuole della città

Mattia ha frequentato le scuole della città: elementari in via Edison, medie alla Stoppani e poi si è diplomato al liceo scientifico «Frisi» di Monza. Nonostante i suoi problemi fisici dettati soprattutto dalla sua costante permanenza sulla carrozzina, il campione del mondo non si è mai perso d'animo e, terminati gli studi del liceo, ha deciso di iscriversi alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Milano Bicocca e, successivamente, è diventato avvocato.

L'osteogenesi imperfetta compagna costante della sua vita

"La mia malattia fisica non mi ha mai impedito di fare quello che facevano gli altri - aveva raccontato Muratore in una recente intervista rilasciata al Giornale di Vimercate - Certo, ho sempre avuto bisogno di un occhio particolare, specialmente da piccolo, quando dovevo essere protetto da molti pericoli per via della mia malattia".
La malattia è stata una compagna costante della sua vita. Anche sotto questo aspetto il 34enne si è sempre rivelato un campione, infatti non ha mai voluto nascondere la sua patologia, anzi da parecchi anni partecipa volentieri ad incontri organizzati nelle varie scuole per raccontare la sua esperienza di vita.

"L'Osteogenesi imperfetta di cui soffro comporta una marcata fragilità ossea - racconta il giovane - Quando ero piccolo avevo l'ossatura molto delicata e mi bastava un forte colpo di tosse per procurarmi fratture alle costole. Fortunatamente, con il tempo, le ossa si sono un pò rinforzate e la mia condizione è migliorata anche se sono, comunque, costretto a muovermi su una sedia a rotelle e non sempre è cosa facile".

"Grazie al professore di Educazione Fisica Enea Spilinbergo"

L'avvicinamento allo sport di Mattia è nato per caso quando, molti anni fa, desideroso di praticare una disciplina sportiva ha scoperto l'hockey su carrozzella elettrica grazie al suo ex professore di educazione fisica alle scuole medie, il prof. Enea Spilinbergo.

"Io ho una patologia che rende le ossa molto fragili - ha raccontato - Non trovavo una disciplina adatta a me finché ho trovato per miracolo il nostro sport, che tra l'altro è l'unico adatto ai disabili gravi. Gli atleti delle Paraolimpiadi hanno una disabilità medio grave, spesso hanno moltissima forza nelle braccia. I nostri atleti invece non solo non hanno l'uso delle gambe ma spesso hanno una forza residua molto bassa, grazie alle carrozzine elettriche però riescono ad avere un ruolo importante nella squadra".

E anche noi della redazione facciamo il tifo per un vero campione, sia in campo che nella vita. Una vero esempio soprattutto per le giovani generazioni.

 

Seguici sui nostri canali
Necrologie