Incendio Sabbioneta: il padre, interrogato, nega di aver appiccato il fuoco
Zani, nonostante neghi con forza le accuse, ha alle spalle un passato di violenze su moglie e figli convalidati da ricoveri ospedalieri.
Incendio Sabbioneta: il padre accusato di aver appiccato il fuoco nella casa familiare portando il figlio Marco a morte per intossicazione ha negato ogni coinvolgimento nel rogo.
Incendio Sabbioneta: il padre, interrogato, nega di aver appiccato il fuoco
Ha avuto luogo stamane, nelle celle di sicurezza dell’Ospedale di Cremona, davanti al gip Elisa Mombelli, l’interrogatorio di Gianfranco Zani. Il 53enne, accusato di aver dato fuoco alla casa dove vivevano la moglie e i tre figli, a Sabbioneta, nel mantovano, ha negato ogni responsabilità nel rogo.
Assistito dall’avvocato Vippina, Zani ha semplicemente ammesso di trovarsi nel luogo della tragedia e di aver seguito la moglie, ma non di aver appiccato il fuoco. Nel frattempo, sono anche iniziati i rilievi dei Ris all’interno della casa di Ponteterra, chiamati a dare risposte a diversi interrogativi fra cui il più inquietante, ovvero se la porta del piccolo Marco fosse stata volontariamente bloccata impedendogli di fuggire.
Precedenti pesanti
Zani, nonostante neghi con forza le accuse, ha alle spalle un passato di violenze su moglie e figli convalidati da ricoveri ospedalieri.
Ed è stata proprio la moglie, ricoverata all’ospedale Oglio Po, ad aver raccontato delle violenze pregresse. LEGGI QUI L'ARTICOLO
SEGUI TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SULLA VICENDA SU GIORNALEDIMANTOVA.IT