Incidente probatorio per capire come è morto Castelli
Ancora non è stata chiarita la dinamica dell’incidente che a luglio ha ucciso due motociclisti
Una perizia per ricostruire la dinamica dell’incidente costato la vita al 55enne Fabio Castelli, direttore amministrativo delle scuole San Baigio, e al 37enne romano Manuel Montella, trasferitosi in provincia di Monza per lavorare.
Incidente probatorio per capire come è morto Castelli
Il conferimento della perizia al consulente tecnico è previsto il prossimo 24 ottobre, davanti al gip Elena Sechi, con la formula dell’incidente probatorio. All’accertamento prendono parte con le loro controdeduzioni anche i consulenti nominati dal pm Francesca Gentilini, dai familiari delle vittime e dal difensore della cittadina milanese indagata per duplice omicidio stradale, dopo il tragico schianto avvenuto il 5 luglio scorso in viale Cesare Battisti, al primo incrocio in direzione Rondò, lasciandosi alle spalle la Villa Reale.
Dinamica ancora da chiarire
L’atto rappresenta un momento processuale mirato alla ricostruzione di quanto accaduto quel pomeriggio ai fini dell’esatta attribuzione della responsabilità: la condotta della donna al volante della Range Rover contro la quale si sono schiantati i due uomini in scooter, che stava attraversando viale Battisti all’incrocio semaforico, la velocità tenuta dai mezzi coinvolti.
La morte di Castelli ha suscitato grande commozione in città, soprattutto nel quartiere San Biagio, a causa del suo ruolo nell’istituto scolastico di quartiere, e tra i membri della Croce Rossa monzese, dove prestava servizio. Montella era nato a Roma, ma era molto legato alla Calabria, in particolare a Cirò Marina, dove abitano i familiari e dove sono stati celebrati i funerali. Aveva trovato lavoro in Lombardia, e per questo aveva preso casa a Bovisio Masciago.