Incubo West Nile nel Comasco: c’è un caso sospetto, ecco dove
L'ATS Insubria fa sapere che oggi stato segnalato un caso sospetto in un soggetto di 71 anni.
Un caso di West Nile a Como, più precisamente nel Comune di Carugo.
Incubo West Nile a Como
L’ATS Insubria fa sapere che oggi stato segnalato un caso sospetto in un soggetto di 71 anni residente a Carugo, al momento vigile e in condizioni stazionarie. “Necessario – si legge nel comunicato dell’Asst – aumentare il livello di attenzione diagnostica, come previsto dalle indicazioni ministeriali (Piano Integrato di sorveglianza e risposta al virus West Nile e Usutu – anno 2018 – elaborato dal Ministero della Salute in data 27/06/2018 e dalla nota “Misure di gestione del territorio in risposta alla trasmissione del virus West Nile” del 07/08/2018)”
ATS Insubria, che ha tra i suoi compiti istituzionali prioritari l’attività di prevenzione, ha attivato prontamente, nel territorio interessato, i protocolli previsti a seguito di segnalazione di caso umano probabile al fine di garantire la massima tempestività per la tutela della salute dei cittadini, in condivisione con la rete di sorveglianza coinvolta, che comprende i Dipartimenti di Igiene e Prevenzione Sanitaria – per la sorveglianza umana e per gli aspetti di igiene ambientale – e il Dipartimento Veterinario – per la sorveglianza entomologica e sugli animali -, oltre al Dipartimento delle Cure Primarie per quanto di competenza dei Medici di Assistenza Primaria e Pediatri.
Ha colpito anche a Varese
La scorsa settimana è stata riscontrata la positività per la presenza del virus West Nile in una trappola per zanzare a Busto Garolfo (località milanese a meno di 5 Km dalla provincia di Varese) e in una poiana transitata sicuramente dalla provincia di Varese.
Trasmissione e diffusione
West Nile Disease – WND – detta anche Febbre del Nilo occidentale, è una malattia virale, trasmessa dalla puntura di zanzare infette. Nell’uomo l’infezione decorre per lo più senza sintomi di malattia apparenti o come forma simil-influenzale, ma può, in casi rari, portare a gravi forme di encefalite e anche a decessi soprattutto in persone immuno-compromesse e debilitate da altre malattie.
Il virus West Nile infetta più facilmente uccelli ed equidi, tra questi soprattutto i cavalli. Anche altri mammiferi come bufali, capre, bovini, pecore, camelidi, cani e gatti domestici possono venire infettati come ospiti occasionali. Il virus viene trasmesso dalla puntura di una zanzara comune infetta e gli uccelli sono il serbatoio principale del virus. Il virus viene trasmesso dalla zanzara, insetto vettore, che si infetta da un uccello o da un cavallo e poi trasmette l’infezione all’uomo. La zanzara, con la puntura, non trasmette il virus da persona infetta a persona sana. Non è descritta la trasmissione interumana se non tramite la trasfusione di sangue o donazione di organi
I sintomi nell’uomo
Il Virus della WND da’ luogo ad un’infezione asintomatica nell’80% dei casi, mentre nel rimanente 20% si presenta con sintomi analoghi ad una forma influenzale: febbre, mal di testa, dolori agli arti e ai muscoli, inappetenza e più raramente sintomi gastrointestinali (nausea, vomito e diarrea). In casi rari, inferiori all’1% e coinvolgenti perlopiù persone debilitate o anziane, la malattia si sviluppa in forma di encefalite e/o meningite (molto raro l’esito fatale, in meno dello 0,1% dei casi)
Il tempo di incubazione che decorre dalla puntura di una zanzara infetta fino alla comparsa della malattia va dai 2 ai 14 giorni per l’uomo e l’animale.
La prevenzione nell’uomo
La diffusione dell’infezione si può prevenire adottando opportuni comportamenti per ridurre il rischio di puntura di insetti come:
– utilizzare repellenti cutanei, seguendo le indicazioni dei prodotti sui foglietti illustrativi con particolare attenzione a bambini e donne in gravidanza e in allattamento
– indossare indumenti di colore chiaro che coprano la maggior parte del corpo
– soggiornare in ambienti con zanzariere alle finestre ed alle porte d’ingresso o, se presente, dotati di aria condizionata
Sono indicate inoltre le seguenti misure per ridurre la proliferazione di zanzare come:
– eliminare raccolte d’acqua che possano essere sfruttate dalle zanzare per la riproduzione (es. sottovasi con ristagni d’acqua)
– applicare zanzariere e altri mezzi protettivi alle finestre delle abitazioni
La disinfestazione periodica ambientale è prevista nelle aree a maggior rischio (es. tombini, caditoie di acqua, ecc.)