Assolto “perchè il fatto non sussiste” dall’accusa di oltraggio ai pubblici ufficiali, in relazione a quanto avvenuto nel 2019, nel giorno dello sfratto dalla sua casa di Monza. È quanto stabilito dal giudice Valentina Schivo, del tribunale di Monza, nei confronti di Morgan, il 52enne Marco Castoldi, cantautore e musicista. La sentenza è stata pronunciata nella tarda mattinata di lunedì 17 novembre. Ad assistere alla lettura del dispositivo non c’era l’imputato, che tra le altre cose è stato anche ‘giudice’ nel talent show X Factor, ma il suo legale difensore, l’avvocato Roberto Iannaccone.
I fatti nel 2019: i presunti insulti durante lo sfratto
L’accusa ruotava attorno a presunti insulti rivolti agli agenti di polizia nel giugno 2019, il giorno dello sfratto dalla sua abitazione in zona via Cavallotti. Secondo l’accusa quel giorno Castoldi ha apostrofato i membri delle forze dell’ordine dando loro dei “mostri, ignoranti” definendoli “ridicoli”, o paragonandoli a dei “boia”, o “becchini”. Nel corso del processo il cantautore 51enne, sotto accusa a Lecco per stalking ai danni della cantante brianzola Angelica Schiatti, è comparso in aula davanti al giudice Valentina Schivo.
La giornata dello sfratto, cinque anni fa, fu piuttosto movimentata. Davanti all’appartamento al piano terra di una palazzina signorile di via Adamello, in faccia al canale Villoresi, si era radunata una folla di curiosi, sostenitori, e giornalisti, ai quali aveva rilasciato qualche battuta prima di andarsene in macchina: “Mi trovavo in uno stato di profonda sofferenza nel lasciare quella che era non solo la mia casa, ma anche il luogo di lavoro, dove avevo lo studio di registrazione e i miei strumenti”.
“Quel giorno ero in grande sofferenza psicologica”
L’esecuzione dello sgombero era stata preceduta da polemiche e appelli: “Quel giorno ero in grande sofferenza psicologica; quelle persone non le avevo identificate come poliziotti perché non si erano qualificate come tali, non erano in divisa, e uno di loro mi riprendeva con una telecamera in mano”. La parola “mostro”, stando alla sua versione, era riferita “all’acquirente” dell’appartamento. “Mi sono rivolto all’ufficiale giudiziario, una professionista che conosco, che mi diceva che stava solo facendo il suo lavoro. A quel punto io gli ho detto che in pratica era come un ‘boia’, un ‘becchino’”. L’avvocato ha sostenuto che Castoldi, quel giorno, non fosse in grado di riconoscere quelle persone come pubblici ufficiali, visto che non avevano segni distintivi. Morgan, attualmente, si trova sotto processo davanti al giudice di Lecco con un’accusa di stalking e diffamazione nei confronti della cantante di Merate Angelica Schiatti, alla quale, nel corso dell’ultima udienza, ha versato un assegno di 100mila euro come offerta risarcitoria.