Tribunale di Monza

Insulti e botte alla vicina di casa: condannato per stalking

Un anno e otto mesi la pena inflitta all’uomo

Insulti e botte alla vicina di casa: condannato per stalking
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Insulti continui, vessazioni, in una occasione anche le botte purtroppo. La vita per una donna che  viveva a Cascina San Bernardo,  a Monza,  era diventata un inferno, per colpa di un vicino di casa.

Insulti e botte alla vicina di casa

Ora l’autorità giudiziaria ha dato la risposta che la donna, colpita da invalidità all’80 per cento, aspettava.
Il giudice del tribunale di Monza Dario Salerno  ha emesso sentenza di condanna nei confronti di Salvatore G. a un anno e otto mesi di reclusione (col beneficio della sospensione condizionale della pena), oltre al pagamento delle spese processuali.

Condannato lo stalker

Inoltre ha disposto la rifusione dei danni in separata sede civile, con un risarcimento provvisionale immediatamente esecutivo di diecimila euro. L’imputato era accusato di stalking e lesioni nei confronti della vicina di casa, per averla ingiuriata con epiteti vari ("pazza ubriacona", sono gli unici ripetibili), additata alla presenza di altri vicini di casa (lasciatela stare non vedete che è pazza), minacciandola con frasi tipo "se parli con mia figlia ti ammazzo"), occupando di proposito il ballatoio comune e impedendole il passaggio, e addirittura picchiandola al volto, torcendole il dito del pollice e procurandole ferite con una prognosi da 15 giorni.

La vicenda

La vicenda si svolge nel cascinale occupato da appartamenti popolari. La donna è una cittadina in difficoltà, a causa di una forte sindrome depressiva. I problemi nascono con il suo vicino di casa, che vive nell’appartamento a fianco con la sua famiglia. All’inizio i rapporti sono amichevoli, tanto che la parte offesa entra in confidenza al punto di badare alla figlia dei vicini in loro assenza.

L'inizio di un incubo

La situazione cambia quando l'imputato le chiede di non parlare con nessun altro inquilino all'interno della corte, nel timore che la stessa parlasse delle loro questioni private. Da quel momento i rapporti si guastano e per la donna, assistita dall'avvocato Anna Carluccio, comincia l'incubo. L'uomo comincia a insultarla davanti a tutti con insulti volgari e gridando frasi come "hai una famiglia di tossici e ladri. So io cosa ha fato tuo padre nella vita, sbandi perché sei pazza. Prendi le medicine".

L'aggressione

Quando deve accedere in casa l'uomo appoggiato alla ringhiera fa in modo di impedirle il passaggio. Poi una serie di dispetti che buttano la vittima, già colpita da depressione, in un "perdurante stato d'ansia". A giugno 2017, infine, l’episodio più grave. La "colpa" della donna è stata quella di salutare la figlia dei vicini, una donna con un disturbo mentale evidente. Un atteggiamento che l’imputato ha considerato come intollerabile. Per questo motivo si è appostato dietro a una pianta, e l’ha assaltata colpendola con un oggetto metallico al viso, e poi bersagliandoli coi pugni.

La donna, sanguinante al volto, sotto shock, è stata soccorsa dai vicini. L’aggressione ha poi aggravato lo stato di panico della donna, che ha cominciato ad accusare sempre più spesso crisi di panico.

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