Desio

Insulti, minacce e provocazioni: Daspo di un anno per due sostenitori del Cantù Basket

Uno è un calciatore di serie D. Il provvedimento è stato disposto dal Questore di Monza e Brianza dopo la gara contro la Tramec Cento.

Insulti, minacce e provocazioni: Daspo di un anno per due sostenitori del  Cantù Basket
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Insulti, minacce e provocazioni durante la partita a Desio: Daspo per due sostenitori del Cantù Basket , uno è un calciatore di serie D. Per un anno non potranno assistere a gare di pallacanestro e calcio.

Daspo per due tifosi del Basket Cantù: uno è un calciatore di serie D

Nella giornata di ieri, mercoledì 20 aprile, il Questore della provincia di Monza e della Brianza Marco Odorisio ha disposto il provvedimento di D.A.Spo (Divieto Accesso Manifestazioni Sportive) della durata di un anno  con divieto di assistere alle gare di pallacanestro e di calcio, nei confronti di un 37enne ed un 18enne, sostenitori della squadra di basket di Cantù, quest’ultimo calciatore di una squadra che milita nel campionato di calcio della serie D. I provvedimenti interdittivi sono stati adottati con procedura d’urgenza a seguito dell’istruttoria svolta dalla Divisione Polizia Anticrimine e dalla Digos della Questura di Monza e relativa all’incontro di pallacanestro dello scorso 8 aprile, che si è disputato al PalaFitLineDesio, tra le squadre “Acqua San Bernardo Cinelandia Park Cantù – BXIV Tramec Cento”, valevole per il Campionato Nazionale di Basket Serie A2.

Gara a rischio

La gara era ritenuta a rischio per la nota rivalità tra le opposte tifoserie, soprattutto in ragione del gemellaggio tra le frange ultras centesi della “Fortitudo Bologna”, storica avversaria della squadra canturina. Già prima dell’inizio dell’incontro alcuni sostenitori del Cantù si sono presentati all’ingresso nel palazzetto riservato alla tifoseria ospite, rivolgendo loro insulti, minacce e provocazioni, tanto da rendere necessario l’intervento delle forze dell’ordine per bloccarli e impedirne il contatto. Un atteggiamento provocatorio e verbalmente violento che è andato avanti per tutta la durata dell’incontro con tentavi da parte di una ventina di sostenitori del Cantù di avvicinarsi ai tifosi avversari. Questi sono però stati  bloccati dal cordone di sicurezza appositamente predisposto.

I sostenitori del Cantù hanno anche cercato di fermare il pullman dei tifosi avversari

Al termine della gara, poi, un gruppo di canturini con il volto parzialmente coperto e travisato da sciarpe ha atteso il transito del pullman con i tifosi ospiti tentando, a più riprese, di arrestare la marcia del mezzo. Si sono messi a correre intorno e ad attraversare i campi per incrociarlo, tentativi resi vani dal servizio d’ordine predisposto per l’incontro che è riuscito a scongiurare qualunque rischio di degenerazione ulteriore.  Alla luce di quanto accaduto, grazie anche ai mirati rilievi fotografici effettuati, la Digos della Questura di Monza e della Brianza, con la collaborazione dell’omologo ufficio di Como, è giunta  rapidamente all’identificazione di due tra gli ultras canturini responsabili dei vari episodi.

Proseguono gli accertamenti

Il primo, di 37 anni, dovrà rispettare il dispositivo per aver partecipato alle prime schermaglie verbali, con l'intento  di provocare la reazione nei tifosi ospiti e, durante l’incontro, dopo aver abbandonato il settore dedicato, ha  cercato il contatto fisico con i rivali. Il secondo, di 18 anni, ultras della squadra di calcio “Como 1907”, ha provocato gli stessi tifosi ospiti con cori di scherno e gesti di sfida, e partecipato attivamente ai tentativi di avvicinamento al settore loro riservato,  prendendo posto sugli spalti a poca distanza, per buona parte dell’incontro, disinteressandosi completamente della gara e mantenendo un atteggiamento ostile.

Per entrambi divieto di accesso alle manifestazioni sportive

Per entrambi, il Questore della provincia di Monza e della Brianza ha disposto il provvedimento di D.A.Spo., per un anno, per tutte le competizioni della pallacanestro e del calcio, con autorizzazione per il più giovane, attualmente tesserato per una società calcistica, di poter continuare a svolgere il proprio impegno agonistico. Proseguono intanto gli accertamenti in collaborazione con la Digos lariana per la identificazione di altri partecipanti alle turbative sopra descritte e la conseguente adozione di ulteriori provvedimenti interdittivi.

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