Gesto simbolico

Intitolazione a Papa Pio XI dell’ospedale di Desio, mozione in Regione

A presentarla sono stati i due consiglieri Andrea Monti (Lega) e Federico Romani (FdI).

Intitolazione a Papa Pio XI dell’ospedale di Desio, mozione in Regione
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I consiglieri regionali Andrea Monti (Lega) e Federico Romani (FdI) hanno presentato in Consiglio regionale una mozione congiunta per l’intitolazione dell’ospedale di Desio a Papa Pio XI.

Intitolazione a Papa Pio XI dell’ospedale di Desio, mozione in Regione

“L’ospedale di Desio – spiegano Monti e Romani – rappresenta un presidio fondamentale per il nostro territorio ma attualmente non possiede alcuna nominazione che lo identifichi. Considerato quindi come Desio abbia dato i natali ad Ambrogio Damiano Achille Ratti, sommo Pontefice della Chiesa Cattolica sotto il nome di Pio XI, abbiamo pensato che sarebbe cosa giusta e doverosa intitolare a questo papa l’ospedale cittadino".

"Pio XI è stato una figura di grande rilievo nel suo tempo e sotto il suo pontificato si è arrivati alla soluzione della cosiddetta “Questione romana”, con la sottoscrizione dei Patti Lateranensi, che hanno sancito una svolta nei rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa Cattolica - aggiungono i due consiglieri. A questo occorre aggiungere un altro elemento caratterizzante: in previsione delle Olimpiadi invernali Milano – Cortina del 2026 valorizzare la figura di un pontefice del territorio, che per buona parte della sua vita ha praticato l’alpinismo, appare come una scelta assolutamente opportuna. Auspichiamo che questa proposta trovi la condivisione che merita – concludono Monti e Romani – nell’interesse del territorio e nell’ottica di una costante valorizzazione della storia e delle culture locali”.

La mozione è stata sottoscritta anche da Marco Fumagalli, consigliere regionale del M5S Lombardia che commenta: 

“Ho sottoscritto la mozione per intitolare l’Ospedale di Desio a Pio XI in quanto è un gesto simbolico di attenzione verso un importante presidio ospedaliero che non deve essere declassato a POT ma deve continuare ad esistere come azienda ospedaliera. L’iter per il riconoscimento del San Gerardo come IRCSS prosegue e il poter avere un 5° IRCSS pubblico oltre ai 14 privati in Lombardia è anch’esso un messaggio simbolico importante. Significa che si vuole e si deve investire nella sanità pubblica che deve assolvere primariamente alla tutela della salute dei lombardi. Dobbiamo essere fieri dei nostri presidi ospedalieri e della determinazione con la quale il personale sanitario ci ha protetto dal COVID 19. E li dobbiamo difendere con tutti i mezzi per evitare che diventino preda dei privati che durate il COVID hanno messo in cassa integrazione il personale sanitario per evitare eccessive perdite di bilancio. Sono certo che Pio XI che aveva ben idea di cosa fosse la dottrina sociale della Chiesa sarebbe ben fiero di battersi per la sanità pubblica”.

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