Un bacio contro l’omofobia. Oggi, sabato – così come era accaduto nel 2019 – gli attivisti di Boa – Brianza Oltre l’Arcobaleno si ritroveranno in piazza San Paolo, a Monza, non lontano dal locale in cui a fine luglio uno studente monzese di 17 anni era stato aggredito verbalmente, con anche frasi omofobe pronunciate da un membro dello staff «offeso» dalle rimostranze espresse del giovane di fronte a un resto sbagliato.
Kiss-mob per il 17enne vittima di insulti omofobi
Il ragazzo – di cui avevamo riportato la testimonianza sul Giornale di Monza del 5 agosto – profondamente ferito da quelle parole vergognose, aveva immediatamente ricevuto il sostegno e la solidarietà degli attivisti di Boa che avevano anch’essi denunciato l’episodio. Anche la politica si era mobilitata con il Partito Democratico e il partito Liberaldemocratico che avevano preso una posizione netta condannando l’episodio e parlando di «fatto inaccettabile in una civiltà che si professa democratica e inclusiva, e ancor più deplorevole quando rivolto a un ragazzo di 17 anni».
“Mostriamo il vero volto di Monza”
E proprio per rimarcare la propria vicinanza al giovane, denunciando il gravissimo fatto, gli attivisti di Brianza Oltre l’Arcobaleno hanno organizzato per sabato alle 17.30 in piazza San Paolo un flash mob. «Mostriamo il vero volto di Monza e della Brianza – hanno fatto sapere – Un volto sorridente, fatto di amore e accoglienza. Un volto che rigetta ogni violenza, a partire da quella verbale. Dimostreremo con un bacio che l’amore vince sempre e che l’arcobaleno arriva ovunque».
I fatti
L’episodio si era verificato nella serata di lunedì 28 luglio. Il 17enne si era recato nel locale del centro insieme ad alcuni amici (che avrebbero poi assistito all’aggressione verbale, riferendo l’accaduto ai genitori). Una serata che era cominciata non nel migliore dei modi, come aveva ricostruito il giovane, e che poi era degenerata nell’insulto omofobo («Fro…o di me..a, alzati e vattene») rivoltogli da un membro dello staff del locale nel momento in cui lo aveva sentito esprimere le proprie rimostranze in merito al resto sbagliato ricevuto. Una frase che lo ha profondamente ferito e che ha amareggiato anche sua madre, informata subito dell’accaduto.