La Brianza che accoglie in corteo a Monza FOTO e VIDEO

L'iniziativa che ha raccolto un centinaio di adesioni tra alcune associazioni e realtà del territorio, è iniziata poco dopo le 14 di oggi, sabato 23 marzo.

La Brianza che accoglie

Dagli scout alle associazioni di volontariato, dalle cooperative agli enti religiosi. Erano in molti oggi, sabato 23 marzo 2019 alla manifestazione per promuovere l'accoglienza diffusa. Nei giorni precedenti gli organizzatori avevano spiegato di aver raccolto un centinaio di adesioni. Dati questi numeri, erano previste circa 3mila persone. La giornata di mobilitazione era stata presentata ufficialmente martedì scorso nella sede della Casa del Volontariato di via Correggio. L’evento, nel corso del quale sono stati illustrati i motivi e le ragioni che lo alimentano, è iniziato alle 14.30 in piazza Trento e Trieste. Da lì è partito un corteo per le vie del centro storico. Una giornata di mobilitazione che ha avuto l’obiettivo di valorizzare le buone pratiche, le belle esperienze e le risorse umane ed economiche che la Brianza ha saputo mettere in campo in questi anni di accoglienza diffusa.

Il commento di Simone Pulici della Cgil

«La Brianza è un territorio accogliente – ha spiegato Simone Pulici – Qui, infatti, sono stati pochissimi i fenomeni e gli episodi di intolleranza o di chiusura. Vorremmo poter proseguire lungo questa direzione, non buttando via tutto quello che in questi anni è stato fatto. Non ci piace, poi, trattare l’arrivo di 5mila persone nel territorio come un’emergenza. E’ una realtà: queste persone, un minuto dopo essere arrivate, diventano parte del territorio stesso, diventano protagonisti di questa realtà. Non vogliamo vivere nella paura. Ed è per questo che abbiamo pensato di organizzare una manifestazione così importante, per affermare valori, per dire che gli operatori del settore dell’accoglienza, non sono parte del problema. Casomai sono la soluzione del problema. Questa giornata sarà un momento unificante, che mostrerà quanto di buono in questi anni è stato fatto. Speriamo davvero di poter registrare un successo simile a quello della manifestazione di Milano di due settimane fa. Non chiamateci buonisti, noi siamo solo buoni».