"La concessionaria ci ha truffati, abbiamo perso migliaia di euro"
Il caso dell'autosalone Top Car di Meda, che ha abbassato le saracinesche lasciando centinaia di clienti a bocca asciutta.
«La concessionaria ci ha truffati, abbiamo perso migliaia di euro». Se non possono avere le loro auto e nemmeno riavere i loro soldi almeno vogliono che sia fatta giustizia.
"La concessionaria ci ha truffato", clienti sul piede di guerra
Sono sul piede di guerra un centinaio di clienti della concessionaria «Top Car» di via Manzoni a Meda, aperta nel 2018, specializzata nella vendita di vetture di medio-alto livello: dopo aver saldato il conto e aver atteso per mesi la procedura di immatricolazione sono rimasti con un pugno di mosche. Delle loro vetture nemmeno l’ombra. E i responsabili dell’autosalone, ripetutamente contattati per avere spiegazioni, si sono «volatilizzati», risultando irreperibili. Non solo: hanno abbassato le saracinesche e tolto le insegne.
Hanno saldato il conto, ma non hanno ricevuto le auto
«Questa è una truffa bella e buona, se ne sono andati con i nostri soldi ma noi le auto non le abbiamo ricevute», lo sfogo di Marco, che era arrivato a Meda da Torino per acquistare una Golf GTI nera. Sua l’idea di creare un gruppo dei «truffati» su Telegram, «in modo da portare avanti insieme questa battaglia. Al momento siamo una sessantina, ma mi risulta che siano almeno un centinaio i clienti beffati. Il mio invito è stato di rivolgersi alle autorità, presentando denuncia proprio come ho fatto io, e anche di segnalare il fatto a programmi televisivi come le Iene o Striscia la notizia. Qualcuno si è anche rivolto a un avvocato». Proprio mercoledì sera un’inviata del tg satirico di Antonio Ricci è stata avvistata in via Manzoni, si presume proprio per la questione delle auto «fantasma».
Il racconto di Marco, uno dei truffati
Un «caso» scoppiato all’inizio dell’estate, quando molti clienti avevano avvertito odore di truffa, non ricevendo più risposte dal personale dell’autosalone.
Proprio come successo a Marco, che tra rabbia e amarezza ripercorre le tappe della vicenda: «A fine marzo avevo notato l’annuncio della Golf GTI sul sito Auto Scout e dato che era proprio il modello che volevo ho fatto un bonifico di 3.400 euro per bloccare la vendita, pari al 10 per cento dell’importo totale. L’auto al momento non era in sede, è arrivata dopo 15 giorni e così mi sono recato a Meda per vederla». Già in quell’occasione, ripensandoci con il senno del poi, aveva notato qualcosa di strano: «La concessionaria era chiusa, ho dovuto mandare un messaggio a uno dei venditori che poi mi ha raggiunto e mi ha mostrato la Golf, dicendomi che però non poteva farmela provare».
I responsabili della concessionaria si sono volatilizzati
Ad ogni modo, alla sera Marco tramite un bonifico estero ha versato l’importo rimanente, saldando il conto, pari a 34mila euro. Poi, concluso l’iter per l’immatricolazione, avrebbe potuto ritirare la sua auto. Una procedura che però si è rivelata più lunga del previsto: «Quando chiamavo in concessionaria mi dicevano di stare tranquillo, che il processo aveva i suoi tempi perché bisognava prima sbloccare il telaio che arrivava dalla Germania. Cercavano di rassicurarmi, ma a metà giugno, esasperato, ho chiamato ancora e nessuno rispondeva. Allora li ho contattati tramite messaggio e hanno cercato di prendere tempo. Poi, il silenzio. Sono spariti».
Sarebbero un centinaio le persone truffate
Quasi contestualmente l’autosalone è stato chiuso e i modelli esposti sono stati tolti. A questo punto Marco ha compreso di essere stato raggirato «e leggendo alcune recensioni su Internet ho capito che non ero l’unico, anzi eravamo in tanti. Da qui l’idea di creare un gruppo. Confrontandomi con gli altri clienti, ho appreso che le modalità di truffa erano differenti. Sostanzialmente, in base a quanto emerso dalle varie testimonianze, fino a fine 2021 l’autosalone avrebbe venduto le macchine evadendo l’Iva, poi ha proprio smesso di consegnarle. E succedeva che la stessa auto venisse venduta a più persone, che saldavano tutte il conto, ma poi non veniva consegnata a nessuno. Tenendo conto che quei modelli in media hanno un prezzo sui 50mila euro, potenzialmente hanno incassato milioni di euro. Io ho perso 34mila euro, ma c’è chi ha comprato delle Porsche e macchine molto più costose, spendendo anche 80mila euro». E c’è anche il caso di chi l’auto l’ha ricevuta ma non può utilizzarla: «Una signora ha la macchina ferma in garage da un anno perché nonostante i continui solleciti non le hanno mai fatto avere il certificato di immatricolazione».
Presentate numerose denunce
E se ormai la speranza di avere la propria auto «è praticamente pari a zero», c’è ancora quella che venga avviata un’indagine e vengano presi provvedimenti nei confronti dell’autosalone: «Ci auguriamo che, visto le numerose denunce, le Forze dell’ordine intervengano al più presto per fermare questi truffatori. Vogliamo avere giustizia». Al momento numerose denunce sono state presentate ai Carabinieri di Meda e alla Guardia di Finanza di Seveso.