La figlia di Staffelli minacciata nel brano del trapper brianzolo
La ragazza ha presentato regolare denuncia. Intanto l'onorevole brianzolo Massimiliano Capitanio ha presentato un'interrogazione parlamentare.
Insulti, frasi violente, minacce e, addirittura, "inviti" ad abusi sessuali. E' bufera sul trapper brianzolo, Simone Rizzuto, che in arte si fa chiamare Mr. Rizzus, cui "Striscia la Notizia" nel corso della puntata di ieri sera, lunedì 25 aprile, ha dedicato un ampio servizio per i contenuti di una canzone del cantante che ha preso di mira anche la figlia dell'inviato Valerio Staffelli.
La figlia di Staffelli minacciata nel brano del trapper brianzolo
In particolare nel servizio di Valerio Staffelli si fa riferimento ad uno dei brani del 24enne brianzolo ("Non ci siamo") in cui sono presenti frasi violente, insulti alla Brianza e anche minacce alla figlia dell'inviato di Striscia, Rebecca (Per vedere il servizio completo di Striscia la Notizia clicca qui ).
Parole oscene che ovviamente non sono passate inosservate alla diretta interessata che ha prontamente sporto denuncia, oltre che inviato formale richiesta per la rimozione o l'oscuramento del video incriminato.
"Sapete come è andata a finire? - dice Valerio Staffelli nel servizio - Con una bella richiesta di archiviazione da parte della Procura del Tribunale di Monza in quanto le autorità non sono riuscite né a trovare e identificare Mr. Rizzus né tantomeno si è provveduto a cancellare o ad oscurare il video incriminato. Ma è possibile che la Procura non sia riuscita a identificare Simone Rizzuto? Eppure è lui stesso che pubblicizza come trovarlo e dove trovarlo sui suoi social".
Nel servizio compaiono infatti diversi screenshot dove il trapper fornisce ai suoi followers indicazioni sul suo luogo di residenza (Villasanta); addirittura in un caso compare anche l'indirizzo completo. E poi, commenta ancora Staffelli, il 24enne pubblicizza sui social i suoi concerti con date e luoghi precisi.
"A questo punto noi auspichiamo che la Procura di Monza prenda tutte le prove che abbiamo raccolto e faccia fare alla giustizia il giusto decorso" - ha concluso Staffelli.
In realtà il processo ci sarà
Secondo quanto appreso da palazzo di giustizia, risulta in realtà un decreto di citazione a giudizio nei confronti di Rizzuto, con l'accusa di diffamazione, e processo fissato a gennaio 2023. Il fascicolo inizialmente era iscritto per minacce e diffamazione, il decreto di citazione diretta a giudizio previsto per il prossimo anno, riguarda il solo reato di diffamazione.
L'onorevole Capitanio presenta un'interrogazione parlamentare
Il caso ha attirato l'attenzione anche dell'onorevole brianzolo della Lega Massimiliano Capitanio che in queste ore ha fatto sapere di aver presentato un'interrogazione parlamentare a riguardo:
"Evidentemente la strada verso la regolamentazione dei contenuti sul web è ancora lunga, se oggi possono trovare spazio (e risonanza) canzoni che inneggiano allo stupro, alla mafia, alla violenza, alle donne oggetto, alla faccia di giornate dedicate, panchine e codice rosso. E alla faccia dei buoni propositi del DSA. Chi avrà il tempo di guardare il servizio di Valerio Staffelli non potrà che convenire sul fatto che certi contenuti vadano rimossi e i loro autori almeno giudicati in Tribunale. Sentire che la Procura di Monza vorrebbe archiviare il caso perché l'autore (che avrà modo di dare le proprie spiegazioni) non è reperibile, ci fa riflettere ancora una volta su quella giustizia per cui il 12giugno sono indetti 5 referendum. Sul caso ho presentato una interrogazione parlamentare alla Camera".