"La Lombardia non deve essere in zona rossa": la Regione chiede di sospendere l'ordinanza per 48 ore
La sospensione dovrebbe permettere di analizzare gli ultimi dati e scongiurare l'entrata in zona rossa
L'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che pone la Lombardia in zona rossa deve essere sospesa per 48 ore in modo da permettere la valutazione di altri dati: a chiederlo è la vice presidente regionale Letizia Moratti
Lombardia zona rossa: la Regione chiede la sospensione dell’ordinanza
Il vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare, Letizia Moratti, ha sollecitato il ministro della Salute Speranza a una decisione di sospensiva in attesa dell'aggiornamento degli indici RT basato su dati che configurerebbero per Regione Lombardia un livello di rischio attuale tutt'altro che da zona rossa
La richiesta di sospensiva
“La revisione sollecitata per martedì sulla base di questi dati – commenta Letizia Moratti – potrà essere molto più puntuale e oggettiva e dimostrare il minor grado di rischio di Regione Lombardia. Si tratta di una sospensiva di 48 ore che sono certa troverà poi una conferma definitiva per l’intera Regione a seguito del ricalcolo aggiornato degli indici che alla data del 16 gennaio a Regione Lombardia risulterebbe di 1,01 in decremento dall’1,17 di domenica 10 gennaio”.
Le ragioni della richiesta
A sostegno della presa di posizione il Pirellone ha diffuso anche i dati aggiornati a domenica ( in particolare il 17 gennaio fronte di 25.051 tamponi effettuati, sono 1.603 i nuovi positivi (6,3%) in Lombardia confrontati con quelli delle altre regioni italiane. Dai ricoverati al numero dei postivi, passando per il rapporto tra casi e abitanti e continuando con il numero di vaccinazioni anti Covid eseguiti
Ecco nelle slide tutti i numeri forniti dalla Regione.
Il ricorso al Tar
Per altro Regione Lombardia dopo il provvedimento del ministro Speranza, che ha collocato la Lombardia in ‘zona rossa’– come preannunciato dal presidente Attilio Fontana oggi, lunedì 18 gennaio presenterà ricorso al Tar contro il provvedimento, con richiesta di misura cautelare urgente.