La testimonianza dell'autista "La priorità era salvare le vite dei ragazzi"
Mauro Mascetti ha messo in salvo 24 ragazzini che viaggiavano sul bus che questa mattina ha preso fuoco in galleria sulla Statale 36.
In una nota della Comitato Regione Lombardia della Croce Rossa le prime parole dell'autista del bus che questa mattina ha preso fuoco sulla Statale 36. Mauro Mascetti ha messo in salvo 24 ragazzini che viaggiavano sul mezzo diretti a Livigno.
La testimonianza dell'autista "La priorità era salvare le vite dei ragazzi"
“Una volta compreso quanto fosse accaduto non ho esitato nel mettere al riparo i passeggeri facendoli scendere dal mezzo e disponendo che venissero portati al riparo dal coordinatore dell’oratorio. Messi in salvo i ragazzi ho prontamente espletato ogni azione atta allo spegnimento dell’incendio senza esito positivo. La priorità era salvare le vite dei ragazzi”.
Sono le prime parole dell'autista dell'autobus che questa mattina ha preso fuoco lungo al Statale 36, all'interno della galleria di Fiumelatte. Sul mezzo, un bus del Comitato di Como della Croce Rossa, viaggiavano 24 ragazzini diretti a Livigno per una settimana di villeggiatura. Grazie al tempestivo intervento dell'autista Mauro Mascetti, i giovanissimi sono stati fatti scendere dal mezzo prima che le fiamme si propagassero e instradati nel corridoio di sicurezza della galleria.
Sette ragazzini in ospedale ma in buone condizioni
Come si legge nella nota del Comitato Regione Lombardia della Croce Rossa "Una volta raggiunta un’area sicura sono stati recuperati e riaccompagnati a casa tramite due pullmini della Croce Rossa. Non si sono registrati feriti grazie al rapido intervento dell’autista, solo 7 giovani sono stati trasportati al pronto soccorso di Lecco per accertamenti in codice verde a causa dell’inalazione del fumo: tre quattordicenni, tre quindicenni e un sedicenne".
Il mezzo - si legge ancora nella nota - è stato revisionato il 9 giugno 2021 dalla Motorizzazione Civile di Como e il servizio rientrava tra quelli in essere tra associazioni, in particolare con l’Oratorio della Parrocchia di Lipomo, comune dal quale erano partiti i ragazzini, a titolo di mutuo aiuto.