La tragica fine di Yago, avvelenato nei campi della Cascina Masciocco
Il drammatico racconto del padrone: «E’ successo tutto nel giro di pochi minuti, quando ho realizzato era troppo tardi»

Una passeggiata come tante altre che invece si è rivelata fatale per il povero Yago, un pastore tedesco di 11 anni ucciso probabilmente a causa di qualche veleno nei campi.
La tragica fine di Yago, avvelenato nei campi della Cascina Masciocco
Un tragico episodio, l’ennesimo, che getta ancor più ombre a Camparada, dove nel giro di pochi anni sono stati ben cinque i cani avvelenati per colpa di qualche sostanza tossica gettata, consapevolmente o meno, nei terreni dove solitamente vengono portati a spasso gli amici a quattro zampe.
Un destino infausto, dicevamo, che stavolta è toccato a Yago. A raccontarne l’agonia è stato il padrone, Daniele, residente da qualche mese in Cascina Masciocco:
«E’ successo lo scoso 19 maggio, intorno alle 18.30 - racconta - Come sempre ho portato Yago a fare la passeggiata tra i campi che portano verso i boschi di Bernate. Nel giro di mezz’oretta siamo rientrati. Ma subito ha iniziato a star male, ad accusare spasmi muscolari e vomito».
Daniele pensa inizialmente a un lieve malore, ma il suo amico a quattro zampe perde molto presto coscienza e le convulsioni diventano sempre più forti.
«A quel punto ho chiamato il veterinario, ma ho capito subito che purtroppo era troppo tardi: Yago è spirato nel giro di pochi minuti senza che potessi fare nulla - prosegue - Prima della passeggiata stava benissimo, non aveva mai avuto problemi. Onestamente non posso dire che abbia ingoiato qualcosa di strano durante il giretto, però il veterinario mi ha confermato che quelli accusati erano tutti sintomi da avvelenamento. E poi, davvero, è successo tutto in pochissimo tempo, io ancora non mi capacito di come o cosa sia potuto accadere. E’ tutto assurdo, non credo di aver realizzato: se penso che prima le mie giornate erano basate sui ritmi di Yago...».
Non è la prima volta
Come detto, non è purtroppo la prima volta che a Camparada si registrano casi simili. Almeno quattro gli episodi denunciati in questi anni, di cui uno sempre a Masciocco: in quella circostanza, a farne le spese, fu la povera Shelly, cucciola di corso di soli sei mesi, che perse la vita per avvelenamento sempre dopo una passeggiata intorno ai campi della Cascina.
In quel caso, però, la colpa fu attribuita a una polpetta avvelenata effettivamente rinvenuta nei terreni.
«Io non voglio accusare nessuno, ci mancherebbe - dice Daniele - Anche perché magari si tratta di qualcuno che ha gettato delle sostanze tossiche per errore o involontariamente nell’erba. Vorrei solo invitare tutti i possessori di cani della zona a prestare la massima attenzione, perché davvero non si sa mai quello che si può trovare. Quello che ho vissuto io è stato straziante e non lo auguro a nessun altro. Mi auguro con tutto il cuore che non sia stato un gesto deliberato da parte di qualcuno, ma di una fatalità, se così possiamo definirla. E spero che almeno questa tragedia serva da monito a tutti».