Ladri di Rubens e Renoir in manette VIDEO
Le tele, del valore di 26 milioni di euro, erano state rubate a Monza
Ladri di Rubens e Renoir in manette. L'arresto questa mattina all'alba.
Ladri di Rubens e Renoir
Si era finto un facoltoso mercante d'arte ebreo. In realtà, il croato finito in carcere questa mattina, martedì, insieme ai complici, non aveva altro scopo se non quello di impossessarsi delle due preziosissime tele senza ovviamente pagarle.
Stamattina, a distanza di poco più di un anno dai fatti, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza hanno dato esecuzione a cinque ordinanze di custodia cautelare emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di quattro italiani e, appunto, il croato.
I cinque soggetti sono ritenuti i responsabili del furto - con l'aggravante della fraudolenza - delle due opere d'arte che, ad oggi, non sono ancora state ritrovate. Si tratta della "Sacra famiglia" di Rubens e delle "Fanciulle sul prato" di Renoir.
Il furto a Monza
Il fatto risale allo scorso anno quando, dopo mesi di trattative, un noto gallerista d'arte, aveva accettato di completare la transazione dei dipinti a Monza, in via Quintino Sella, nello stesso edificio che ospita il Consolato Onorario d'Albania (totalmente estraneo ai fatti).
Al piano terra si trovava la sede di una agenzia immobiliare gestita da due fratelli monzesi di 52 e 59 anni. Il luogo non era stato scelto a caso. Serviva a rendere più credibili le potenzialità economiche dell'acquirente delle opere, per le quali era stata pattuita l'incredibile somma di 26 milioni di euro.
Il giorno 20 aprile del 2017 si erano trovati e, al termine della stipula del contratto, con un escamotage, il croato - con la complicità di un secondo uomo del quale per ora non si hanno tracce - ha fatto sparire le tele. Immediata è scatta la denuncia.
Le attività investigative
Le attività investigative hanno permesso di individuare il 44enne croato di Trezzano sul Naviglio, nonché dei due monzesi che avevano messo a disposizione i locali nei quali si è consumato il furto. Le successive attività investigative hanno permesso di individuare altri due coinvolti. Si tratta di padre e figlio domiciliati, rispettivamente, a Vigevano e Seregno. I due avevano fornito al croato il supporto logistico e le utenze telefoniche mobili utilizzate per simulare la falsa compravendita.
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Gli arresti
Il 44enne croato e i due monzesi sono stati portati in carcere a Monza, al Sanquirico, mentre per padre e figlio - di origini calabresi - sono scattati i domiciliari. Altri due complici, un 60enne residente in provincia di Brescia e un 80enne residente a Milano, sono stati denunciati a piede libero dai Carabinieri per avere avuto un ruolo secondario di mediazione nel furto.
"Grazie alle impeccabili attività investigative dei Carabinieri siamo potuti arrivare ai responsabili del furto", ha commentato il Procuratore Capo Luisa Zanetti. Rimane, tuttavia, da capire dove siano finite le due tele sottratte. E, soprattutto, se si tratti di opere autentiche. "I due dipinti sono stati inseriti nella banca dati delle opere rubate - hanno precisato il Tenente Colonnello Valerio Marra e il Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio
Culturale di Monza, Maggiore Francesco Provenza - Ad oggi, tuttavia, non avendo mai avuto modo di visionare dal vivo le due tele, non possiamo dire se si tratti effettivamente di due originali. Rimane il fatto che il gallerista derubato è un professionista stimato e conosciuto sia in Italia che all'estero, in particolare a Londra, dove possiede una galleria".