L'agriturismo "La Camilla" aderisce alla protesta "#IoApro1501": clienti ai tavoli, ma niente sanzioni
L'attività di Concorezzo, svolgendo anche attività alberghiera, può ospitare per la ristorazione chi pernotta all'interno dell'agriturismo
L'agriturismo "La Camilla" di Concorezzo aderisce alla protesta "#IoApro1501": i clienti si sono seduti ai tavoli per pranzo sia venerdì, che sabato, ma per ora non sono state elevate sanzioni.
Ristorante aperto dalle 12.30
L'agriturismo "La Camilla" scende in campo contro le chiusure imposte dal Governo per limitare la diffusione del contagio da Covid-19. L'attività concorezzese ha scelto di aderire alla protesta "#IoApro1501", che a partire dallo scorso venerdì, ha visto diversi ristoratori di tutta Italia alzare le serrande dei propri locali e tornare ad accogliere i clienti al loro interno. La struttura ha anche ricevuto la visita delle Forze dell'ordine nella giornata di ieri, sabato ma per ora non sono state elevate sanzioni né ai titolari, né ai clienti: questo perché, svolgendo anche attività alberghiera, la struttura può ospitare per la ristorazione chi pernotta all'interno dell'agriturismo.
"Abbiamo deciso di operare come se fossimo in zona gialla - spiega Virginia Ruisi, una delle titolari della "Camilla" - Dalle 12.30 alle 14.30 abbiamo permesso a circa una decina di clienti di pranzare all'interno dell'agriturismo, sedendosi normalmente ai tavoli. Ovviamente abbiamo rispettato tutte le normative anti-Covid: distanziamento, tavoli da massimo quattro persone, misurazione della temperatura, sanificazione... Per quanto riguarda la chiusura serale non siamo andati oltre le 18. La nostra idea è quella di aprire per tre giorni fino a oggi".
Già pronti gli avvocati
I ristoratori concorezzesi hanno aderito ufficialmente all'iniziativa, partita da alcuni imprenditori toscani, e riceveranno l'assistenza di un pool di avvocati in caso di sanzione da parte delle Forze dell'ordine.
"Nel caso venissimo multati dovremmo inviare subito la sanzione agli avvocati, in modo che loro possano prenderne visione - continua Virginia Ruisi - Per quanto riguarda i nostri clienti confidiamo nel buonsenso delle Forze dell'ordine, come spiegatoci da questi avvocati che ci seguiranno nel corso della protesta. Siamo consapevoli di tutti i rischi che corriamo, ma siamo veramente stanchi di questa situazione. Non è possibile andare avanti in questo modo: i politici ci hanno abbandonato, che vengano a vedere quali sono le reali necessità degli imprenditori. I ristori che hanno messo a disposizione dove sono? Le risorse sono esigue, noi l'elemosina non la vogliamo".
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