Lavoratori Hilux di Usmate lasciati al buio

Il taglio della corrente ha colto di sorpresa i lavoratori.

Lavoratori Hilux di Usmate lasciati al buio
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Oggi alle 13.08 i lavoratori della Hilux di via Modigliani sono stati lasciati letteramente al buio. Visto il mancato pagamento delle bollette il gestore ha tagliato la fornitura.

Un'altra tegola per i lavoratori

Sono stati lasciati al buio sia metaforicamente che nella realtà i trentadue lavoratori Hilux di Usmate che erano rientrati a lavorare a inizio settimana dopo tre giorni di assemblea permanente. Oggi un tecnico inviato dal gestore della rete elettrica ha staccato i fili che fornivano l'elettricità all'azienda lasciando tutti al buio e fermando le macchine. Un distacco improvviso che poteva anche causare dei gravi problemi e mettere a rischio l'incolumità dei lavoratori:

"Per fortuna nessuno si trovava a lavorare con qualche macchinario a pressione - ci spiega Giorgio Pontarollo della Fiom Cgil - Nel caso qualcuno avesse avuto le mani sotto la pressa e fosse andata via la luce il rischio era che sarebbero rimaste schiacciate sotto di essa. Una situazione di pericolo di cui l'azienda non aveva fatto sapere nulla".

Domani l'incontro in Provincia

Per domani, venerdì, alle 13 è previsto un incontro in Provincia a Monza dove i rappresentanti Rsu, i sindacati e alcuni lavoratori discuteranno con il Presidente della Provincia, Roberto Invernizzi, sul futuro dell'azienda. Da parte dell'Hilux non dovrebbe esserci nessuno: una situazione di assenza che hanno voluto denunciare i lavoratori e anche i sindacati:

"Dopo gli scioperi, la ripresa del lavoro e il distacco della corrente, non si è ancora visto nessuno della proprietà qui ad Usmate - ha affermato Elena Dorin della Fiom Cgil - Qua siamo davanti ad una gestione scellerata di un'azienda e di lavoratori che non sanno a cosa stanno andando incontro. Volevamo proporre una cassa ordinaria per i lavoratori martedì prossimo all'incontro ma in questa situazione molto probabilmente non potremmo farlo. Senza corrente non si può più lavorare e di questo chiederemo conto alla proprietà, all'amministratore delegato Francesco Sonzogno e al socio di maggioranza Claudio Austoni".

I lavoratori ora continueranno a restare all'interno dell'azienda per tutelare il proprio lavoro e i macchinari e i prodotti realizzati, che al momento sono la loro unica garanzia per il futuro.

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