Le Commissioni Regionali Ambiente e Antimafia visitano l'ex Snia di Varedo FOTO

L'intento è stato quello di verificare lo stato di degrado e di pericolosità dell'area e di "dare un segnale alla popolazione che vive in prossimità di un’area con problemi di legalità e ambientali".

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Le Commissioni Regionali Ambiente e Antimafia visitano l'ex Snia di Varedo. L'enorme zona industriale dismessa è distribuita su tre comuni, Varedo, Limbiate e Paderno Dugnano.

Le Commissioni Regionali Ambiente e Antimafia visitano l'ex Snia di Varedo

Ha avuto luogo ieri pomeriggio la visita istituzionale delle Commissioni Regionali Ambiente ed Antimafia nell'area dismessa ex SNIA di Varedo. Alla visita all'enorme zona del parco industriale abbandonato, distribuito su tre comuni (Varedo, Limbiate e Paderno Dugnano) e diventato nel tempo un luogo di spaccio e di deposito illecito di rifiuti, hanno partecipato diversi consiglieri regionali scortati dalle Forze dell'ordine e dalla Prefettura.

L'intento è stato quello di verificare lo stato di degrado e di pericolosità dell'area e soprattutto, come confermato dal Movimento 5 Stelle che ha fortemente voluto questo sopralluogo, quello di "dare un segnale alla popolazione che vive in prossimità di un’area con problemi di legalità e ambientali".

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Corbetta "Ci sono segnali positivi"

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“Vi sono segnali positivi – ha dichiarato il consigliere regionale della Lega, Alessandro Corbetta – che vanno nella direzione dell’attesa riqualificazione dell’area ex SNIA. In primo luogo, nella zona di Paderno Dugnano, sta procedendo il progetto, da parte di Regione Lombardia, di realizzazione di vasche di laminazione. Inoltre la principale ipotesi di lavoro per la riqualificazione non sarebbe più quella del frazionamento ma quella dell’interlocuzione con un unico proprietario, fatto che dovrebbe accelerare i tempi per la riconversione dell’ex polo industriale”.

“Ricordo inoltre l’importante intervento di sicurezza condotto dalla Polizia che ha debellato le bande di spacciatori che operavano all'interno della ex fabbrica. Possiamo quindi affermare che dall'ultimo sopralluogo vi siano stati concreti passi in avanti e voglio ringraziare per questo il Sindaco di Varedo Filippo Vergani, la Prefettura e tutti gli enti competenti”.

Per il consigliere regionale Corbetta “l’obiettivo della riqualificazione può contare ora su un nuovo e importante strumento. E’ stata infatti approvata lo scorso 12 novembre la nuova legge regionale sulla Rigenerazione Urbana e Territoriale che potrà essere utilizzato anche per la ex SNIA di Varedo e che incentiva con misure concrete, quali la forte riduzione di imposte e di burocrazia, l’intervento degli operatori privati nelle aree industriali dismesse”.

Monti: "Siamo all'inizio di un enorme lavoro di riqualificazione"

“L’area della ex Snia di Varedo – spiega Andrea Monti, vice presidente della Commissione Territorio del Pirellone – rappresenta l’esempio di scuola delle conseguenze relative al degrado derivante da un sito industriale dismesso di notevoli dimensioni. La Regione Lombardia ha recentemente approvato una nuova rivoluzionaria normativa sulla rigenerazione urbana, proprio per offrire agli enti locali e ai privati la possibilità di recuperare zone come questa. 

Circa il destino della ex Snia non mancano alcuni segnali positivi, come ad esempio la realizzazione di vasche di laminazione realizzate proprio da Regione Lombardia nella porzione dell’area attinente Paderno Dugnano.

Va inoltre evidenziato come l’attenzione delle Forze dell’Ordine stia contribuendo a diminuire i fenomeni di spaccio di droga rispetto al recente passato.

Certamente siamo appena all'inizio di un enorme lavoro di riqualificazione e il frazionamento della proprietà certamente non aiuta. Come Regione Lombardia – conclude Andrea Monti – intendiamo comunque tenere alta l’attenzione per giungere al recupero di questa zona.”

Il Pd: "Diverse questioni aperte"

In merito al sopralluogo si sono espresso anche Gigi ponti e Angelo Orsenigo, consiglieri regionali del Pd del territorio e componente della Commissione Antimafia. 

“Tutte le soluzioni ipotizzate a livello locale sono fallite, come era prevedibile. Da tempo diciamo che è una questione di portata nazionale e che da soli i Comuni non potranno trovare una via d’uscita, soprattutto per un complesso che è diventato covo di spaccio, ritrovo di senzatetto e non da ultimo sito in cui stoccare illecitamente rifiuti, provenienti da chissà dove”.

“I circoli del Partito democratico della zona da diversi anni chiedono l’intervento di Regione Lombardia per avviare un tavolo di lavoro coordinato dal Politecnico di Milano al fine di progettare con la proprietà, con gli enti locali, con le associazioni di categoria e persino, giustamente, con l’Unione europea il recupero dell’area – proseguono Ponti e Orsenigo –. Esattamente un anno fa, in fase di approvazione dello scorso bilancio, il consiglio regionale votò un nostro ordine del giorno che chiedeva l’avvio di un tavolo di lavoro: lo stiamo ancora aspettando. Così non va certo bene”.

I due consiglieri Pd ricordano che le questioni aperte su quell’area sono di diverso genere: “Ci sono problemi di sicurezza pubblica, di igiene e sanità, di infiltrazione della criminalità che probabilmente è già iniziata. È necessaria un’opera importante di bonifica delle ampie superfici ricoperte di amianto e scarti industriali. E l’elenco potrebbe continuare”.

Dopo il sopralluogo, Ponti e Orsenigo tirano ancora una volta le fila: “Come Regione Lombardia dobbiamo tenere sempre alta la soglia di attenzione su ciò che sta succedendo in quel sito. Ma il primo passo da fare è pensare a un progetto complessivo e urgente. Inoltre, qualsiasi provvedimento si possa programmare, non può rientrare genericamente tra quelli che la Regione ha in essere per i siti dismessi, ma il caso merita un intervento specifico e dedicato”.

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