"L'è mort el Cavagnoeu", con Luciano Torricelli se ne va un pezzo di storia dell'imprenditoria
Sul Giornale di Monza in edicola da ieri, martedì 23 ottobre, abbiamo cercato di raccontare la storia dell'impenditore. Una storia per nulla banale, che si intreccia a quella del Paese, attraversando epoche e trasformazioni socio-economiche.
"L'è mort el Cavagnoeu", con Luciano Torricelli se ne va un pezzo di storia dell'imprenditoria. A pochi giorni dal tragico incidente di venerdì in cui ha perso la vita Luciano Torricelli, abbiamo intervistato i figli del "re del vimini" per un omaggio allo storico imprenditore brianzolo.
Il "re del vimini"
«Mio padre era partito dal basso, muovendo i primi passi da artigiano, e non ha mai abbandonato l'umiltà. Convinto che tutto quello che aveva creato fosse il frutto della sua operosità. Era laborioso, generoso e umile». Con queste parole Paolo Torricelli ha voluto ricordare il padre Luciano, investito e ucciso venerdì mattina lungo l'autostrada A4, dopo essere sceso dal suo furgone fermo in una piazzola di sosta per un guasto.
La testimonianza
Sul Giornale di Monza in edicola da ieri, martedì 23 ottobre, abbiamo cercato di raccontare la storia dell'impenditore. Una storia per nulla banale, che si intreccia a quella del Paese, attraversando epoche e trasformazioni socio-economiche. Il tutto grazie alla collaborazione dei figli del "Cavagnoeu" (in dialetto milanese, cestino) a cui vanno, a titolo personale e da parte della redazione, le più sentite condoglianze.
Sono vicina a Paolo ed a tutta la famiglia per la grande perdita R.I.P.
E’ stato nostro cliente per anni ed è una di quelle persone che, insieme al figlio Andrea che lo ha sempre accompagnato, porterò sempre nel cuore. Un abbraccio alla famiglia.
generosita', umilta' e riservatezza sono qualità che hanno sempre contraddistinto Luciano. Ricorderò sempre il suo sorriso, il suo profondo affetto per la famiglia e i nipotini.