Leo Turrini a Monza svela i segreti della Formula 1
Il giornalista e scrittore ha raccontato il mondo dei motori in modo unico e divertente.
Leo Turrini a Monza svela i segreti della Formula 1. Il giornalista e scrittore ha raccontato il mondo dei motori in modo unico e divertente.
Leo Turrini a Monza
Automobili, sport, politica e comunicazione. Una chiacchierata a tutto tondo, quella organizzata da Confartigianato Motori oggi, venerdì 31 agosto, nell'agorà di piazza Roma, insieme a Leo Turrini. Si è parlato di Formula 1, di storia e di futuro, ma anche del mondo in continua evoluzione. "Una volta le cose erano differenti - ha spiegato - si doveva comunicare con pochi mezzi. Oggi, invece, ci si può esprimere in modi diversi. Ma queste evoluzioni non riguardano solo l'ambito della comunicazione. Anche lo sport. Il mondo di prima non c'è più. Hamilton, sui social, è un numero 1 mondiale, in passato gli atleti non avevno queste opportunità di raccontarsi". E poi giovani piloti, il futuro del mondo delle corse, e qualche ricordo. "Nel Gp del Belgio in cui Schumacher tamponò Coulthard, il pilota del Cavallino inseguì nei box il suo avversario per dargli una lezione - ha raccontato - Oggi queste cose non sarebbero passate attraverso lo schermo della Tv. Tutto cambia, anche il nostro modo di vivere. Dobbiamo accettare queste cose. Tra i giovani piloti mi piace Max Verstappen, che in Italia non è molto simpatico però è un grande. Nel 2015 Verstappen aveva firmato a 16 anni per la Toro Rosso. Aveva stupito tutti, perché era un fenomeno. Leclerc potenzialmente è molto buono". L'incontro è stato anche un momento per omaggiare la memoria di Sergio Marchionne, ricordando quanto fosse affezionato a Kimi Raikkonen. Divertenti i passaggi su Alonso. "Un ottimo pilota ma che ha fatto troppi errori - ha dichiarato - Negli ultimi anni ne ha combinate di tutti i colori. Ovunque va crea problemi".
https://www.youtube.com/watch?v=OP5Z2MQGkvs&feature=youtu.be
Il ricordo di Villeneuve
"Il ricordo di Gilles Villeneuve. Era un perfetto sconosciuto. Ma quelli della mia generazione venimmo sedotti da lui e dalla sua audacia. Ogni gara spostava in là il confine del possibile. Ho conosciuto tutto il suo staff. Non avrebbe mai vinto un campionato del mondo. Lui ogni gara partiva per fare primo. Ma non era capace di fare calcoli, di razionalizzare. Lui voleva solo vincere. Io ero un ragazzo, lui è qualcosa di indelebile, un mito. Partiva dalla ottava fila e alla prima curva voleva essere primo. Era un "pazzo", ma pazzo come quelli che vogliono trasformare la fantasia in realtà. Lui fu il primo a testare il cambio automatico. Lo provò, disse che funzionava, ma decise che non lo voleva sulla sua macchina. Era un personaggio viscerale".
https://www.youtube.com/watch?v=3jV0Efx2Jv0&feature=youtu.be
Ayrton Senna
"Senna. Un nome che ho segnato nel mio cuore. Ho ricordi di estrema dolcezza. Quando montava in macchina aveva la ferocia di un assassino. Dopo quel giorno di Imola, andai al funerale. Tolsero quattro file di poltrone sull'aereo in business class per sistemare il feretro in aereo. Era un mito per tutti, ricchi e poveri, era un riferimento. Lo associo per quanto riguarda la mia crescita professionale. Ma dopo di lui ho evitato di legarmi agli atleti".
Che gara sarà quella di domenica?
"Cosa aspettarsi dal Gran Premio di Monza. Mia madre ha 91 anni, più lucida di me, quest'anno si è messa a vedere le gare come nel 1998. Mi chiede come sono messi Vettel e Raikkonen. Penso che un campionato così, con due auto diverse ma così vicine come prestazioni, erano anni che non se ne vedevano. Meno di un battito di ciglia tra i due. Difficile fare un pronostico. La differenza la farà qualche dettaglio. Hamilton non è abituato a perdere, quindi, forse è un po' nervoso. Quando gli altri vincono non fa complimenti agli altri. Con questa situazione è normale che ci sia una tensione".
caro Leo tanti cari saluti da antonello mosca