Andrà a processo per la morte di una 19enne

Lissonese rinviato a giudizio per omicidio colposo

La vittima era deceduta nel 2019 nel reparto psichiatrico dell'ospedale di Bergamo

Lissonese rinviato a giudizio per omicidio colposo
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Lissonese rinviato a giudizio per il decesso di Elena Casetto, 19 enne morta in seguito al rogo scoppiato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Bergamo nell’agosto del 2019. La giovane sarebbe deceduta a causa dei fumi inalati e dello shock termico.

Lissonese rinviato a giudizio

Al quarantunenne di Lissone e al quarantenne di Paderno Dugnano, che all’epoca dei fatti erano dipendenti dell’impresa cui era stato appaltato il servizio di pronto intervento in ospedale, viene contestato l’omicidio colposo.

La vittima, una ragazza di origini brasiliane residente a Osio Sopra, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe usato un accendino per dare fuoco al letto al quale era stata legata dopo aver manifestato segno d’agitazione, facendo così partire l’allarme antincendio.

Negligenza e imperizia

E così non sarebbe poi riuscita a scappare. Secondo il pm Letizia Ruggeri, titolare dell’indagine, la morte della ragazza sarebbe legata a una colpa consistita in negligenza e imperizia. I due addetti non sarebbero stati in grado di seguire le procedure previste dal piano di emergenza.

Inoltre non sarebbero stati in possesso delle dotazioni antincendio necessarie a fronteggiare il rogo, invece che usare l’idrante a muro di fronte alla stanza in cui sono divampate le fiamme sarebbe stato usato senza successo un estintore e avrebbero tardato nel richiedere rinforzi.

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