Lo sballo dei giovani coi farmaci, l'allarme del questore
Dopo il caso della 18enne monzese morta per un cocktail di alcool e psicofarmaci, l'appello del questore Marco Odorisio
E' la nuova drammatica tendenza dei giovani. Se non fossero già allarmanti i dati sul consumo di alcool e droga tra i minorenni, ora c’è anche la moda di ricorrere al principio attivo dei farmaci, creando pericolosi mix potenzialmente fatali. Come è accaduto alla ragazzina di 18 anni di Monza, morta a seguito di una serata a casa di una amica a base di superalcolici e psicofarmaci.
Dopo la morte della 18enne, l'allarme
A mettere in guardia i ragazzi sull’estrema pericolosità di queste abitudini è stato il questore di Monza e Brianza Marco Odorisio, rimasto particolarmente scosso (come tutta la comunità brianzola del resto) davanti alla tragedia che si è verificata lunedì 6 marzo quando una ragazzina monzese ha perso la vita dopo un pigiama party all'insegna dello sballo.
«Sono anche un padre e ho ritenuto di fare un appello ai giovani perché cerchino aiuto in famiglia o tra gli amici, o dalle persone care davanti a una difficoltà - ha spiegato - Ai ragazzi dico: non buttate la vostra vita al vento, anche di fronte a paure e angosce, non autodistruggetevi, la vita è una e ha un valore».
Il questore non ha fatto mistero che siamo davanti a una generazione fragile, che tende a isolarsi e che è uscita particolarmente provata dalla pandemia.
Prevenzione e repressione
Il problema è ben noto e l’impegno non manca anche nella nostra Provincia per fronteggiare il disagio giovanile.
«L’impegno nella prevenzione è massimo e va avanti da tempo, per intercettare i segnali di un disagio. Ci sono tavoli permanente ovunque, anche qui in Prefettura con tutti gli attori coinvolti, il Comune, l’azienda sanitaria, la scuola e le Forze dell’ordine per mettere in atto azioni concrete - ha aggiunto Odorisio - C’è un dato in questa vicenda: i ragazzi cercano quella che io definisco alterazione consapevole del proprio stato mentale e cioè si sballano assumendo superalcolici e mixandoli con droga e farmaci».
Anche in questo caso la sensibilizzazione va a braccetto con la repressione.
«Ho dovuto sospendere diversi bar e locali che somministravano a minorenni, anche appena 14enni, superalcolici». Ancora più pericoloso però se si aggiunge l’assunzione del principio attivo di un farmaco. «In questo caso se interagisce con troppo alcool provoca arresto o danni fatali, con conseguenze drammatiche - ha chiosato Odorisio - Dobbiamo responsabilizzare i giovani attraverso la consapevolezza: questi mix con principi attivi di farmaci possono essere letale. I ragazzi possono crearsi danni permanenti o perdere addirittura la vita e lo devono sapere».