Lombardia in zona arancione da lunedì 12 aprile
La conferma è arrivata in questi minuti dal presidente del Consiglio Regionale, Alessandro Fermi.
Lombardia in zona arancione da lunedì: è ufficiale. A confermarlo è stato in questi minuti Alessandro Fermi. Ecco cosa cambia dal 12 aprile.
Lombardia in zona arancione, scende il livello di rischio
E' ufficiale. La Lombardia torna in zona arancione a partire da lunedì 12 aprile. La conferma è arrivata in questi minuti dal presidente del Consiglio Regionale, Alessandro Fermi.
La firma dell’ordinanza da parte del Ministro della Salute Roberto Speranza è attesa nel giro di qualche ora.
In base ai dati sottoposti al monitoraggio settimanale della cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità, la regione dunque la nostra regione non è più a “rischio elevato”, così come dovrebbe essere anche per Piemonte, Friuli, Emilia Romagna e Toscana.
Pur restando sopra il livello di guardia il tasso di occupazione delle terapie intensive (oltre il 50%) e in generale quello delle ospedalizzazioni Covid, i dati della Lombardia da alcune settimane stanno mostrando un progressivo, seppur lento, miglioramento. Su tutti quello dell’indice Rt che sarebbe addirittura inferiore allo 0,80.
LEGGI ANCHE: Lombardia in zona arancione? “I dati fanno ben sperare
Il commento di Fontana
"Dopo 28 giorni di limitazioni da fascia rossa - commenta il Governatore Attilio Fontana - iniziamo quel graduale ritorno alla normalità che comportamenti responsabili e vaccinazioni renderanno più vicino. Non sprechiamo questa grande opportunità, osserviamo tutte le regole che consentono di tenere sotto controllo la diffusione del virus. Non abbassiamo la guardia, rispettiamo il distanziamento e gli isolamenti qualora si verifichi un contagio".
"In Lombardia - prosegue Fontana - ci stiamo avvicinando ai 2 milioni di dosi somministrate e lavoriamo per incrementare le vaccinazioni giornaliere, soprattutto delle persone più a rischio. Domenica contiamo di coprire con la prima dose il 100 per cento degli over 80 autonomi ed entro il 20 aprile anche di quelli a costretti al domicilio. Abbiamo aperto le prenotazioni per i cittadini dai 70 ai 79 anni e dalla prossima settimana contiamo di raggiungere buone percentuali di somministrazione anche per quest'altra fascia. Stiamo accelerando anche per quanto riguarda i disabili e gli estremamente vulnerabili. Ricordo che purtroppo le dosi di vaccino riservate a queste categorie sono sempre state insufficienti a garantire un ritmo più rapido di somministrazioni".
"Lunedì - spiega ancora il presidente - i ragazzi delle seconde e terze medie tornano in classe, mentre, per quelli delle Superiori, per ora sarà possibile dal 50 al 75 per cento.
Riapriranno negozi, parrucchieri e centri estetici e sarà possibile muoversi all'interno del proprio Comune, senza autocertificazione. Penso ai titolari delle attività che ancora non potranno riaprire. Mi auguro che dopo il 20 aprile, così come promesso dal Governo, possano anche loro accogliere nuovamente i propri clienti".
"Io sosterrò con forza - conclude Fontana - che possano farlo in sicurezza. Si intravvede la luce in fondo al tunnel, chiedo ai cittadini di non mollare e tornare ad avere fiducia nel grande spirito lombardo"
Cosa cambia con la zona arancione
Con l’ingresso in zona arancione, dunque, potranno tornare alle lezioni in presenza tutti gli studenti fino alla terza media. Nello stesso periodo, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado (licei, istituti tecnici etc.) garantiscono l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e fino a un massimo del 75 per cento, della popolazione studentesca, mentre la restante parte si avvale della didattica a distanza.
Inoltre, potranno riaprire i negozi non compresi negli elenchi di quelli “di prima necessità”. Bar e ristoranti invece potranno continuare con il servizio a domicilio e d’asporto. Sarà inoltre possibile muoversi liberamente su tutto il territorio comunale e in un raggio di 30km per chi vive in un Comune con meno di 5mila abitanti.
Nuove riaperture in vista?
Resta sospesa almeno fino al 20 aprile (ma quasi certamente se ne riparlerà a maggio) la possibilità di ulteriori riaperture.
Ieri il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha spiegato che queste saranno legate a due fattori: l’andamento dei contagi e quello della campagna vaccinale per le categorie più a rischio, gli anziani.
Un fronte quest’ultimo su cui ora la Lombardia dovrà quindi correre: se per over 80 e over 90 i dati sono buoni (per entrambi dosi somministrate a circa il 75% della classe d’età e seconde dosi rispettivamente al 34% e 55%), non lo sono invece per gli over 70 che inizieranno a ricevere il vaccino solo da lunedì.
Per ora questa fascia d’età ha ricevuto la prima dose solo per il 5,5% che rientrava nelle precedenti categorie prioritarie (sanitari, ospiti delle RSA, estremamente vulnerabili).