Lombardia, vaccini Covid in azienda per i dipendenti: Regione sigla il protocollo
Garantite le vaccinazioni alle categorie prioritarie. L'accordo non modificherà il piano vaccinale nazionale. Il protocollo è stato sottoscritto da Regione, Confindustria Lombardia, Associazione nazionale dei medici del lavoro e Confapi e costituirà un canale parallelo a quelli già attivati sul territorio.
Le imprese lombarde potranno vaccinare i propri dipendenti direttamente all’interno dei locali aziendali, attraverso la disponibilità del medico del lavoro competente. Un ulteriore tassello che si aggiunge al piano vaccinale regionale, annunciato oggi (mercoledì 10 marzo) dal Pirellone in conferenza stampa, che persegue un duplice obiettivo.
«Con questo accordo abbiamo la possibilità di sgravare parzialmente il servizio sanitario regionale, sia pubblico sia privato, dell’onere di somministrare i vaccini – spiega il vicepresidente e assessore regionale al Welfare Letizia Moratti -. Le aziende opereranno con proprio personale medico. Questo allargamento ci consentirà di allentare la tensione sugli ospedali, in un momento in cui si nota una ripresa dei contagi e dei ricoveri. Il secondo obiettivo che perseguiamo è quello di mettere in sicurezza i lavoratori delle nostre imprese».
Due obiettivi importanti che, tuttavia, restano subordinati ad una effettiva disponibilità dei vaccini che purtroppo, anche nelle ultime settimane, continuano ad arrivare in quantità misurata.
Lombardia, vaccini Covid in azienda per i dipendenti: Regione sigla il protocollo
Partecipazione libera di aziende e medici
Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto da Regione, Confindustria Lombardia, l’Associazione nazionale dei medici del lavoro e Confapi e costituirà un canale parallelo a quelli già attivati sul territorio.
«L’accordo non è vincolante – specifica il presidente Attilio Fontana – ma è rivolto alle aziende che vorranno aderire. Questo protocollo inizierà ad avere valore nel momento in cui partirà la vaccinazione massiva. Così potremo avere ulteriori centri vaccinali, ulteriori medici a disposizione e ulteriori addetti. È il primo accordo in Italia di questo tipo. Lo ritengo un’ottima scelta per poter procedere alla vaccinazione di massa, unico mezzo con cui potremo vincere questa durissima battaglia».
Nei desiderata del Pirellone, la campagna anti-Covid massiva prevederebbe fino a 170 mila somministrazioni di vaccino ogni giorno. «Continueremo ad attenerci al piano vaccinale nazionale e non cambieremo le priorità nelle vaccinazioni – ha ribadito l’assessore regionale allo sviluppo economico Guido Guidesi -. Oggi attualizziamo una ricetta che storicamente in Lombardia si è rivelata vincente: fare squadra tra pubblico e privato. Stiamo anticipando i tempi, dalla vaccinazione dipenderà il rilancio economico della regione che equivale al rilancio economico di tutto il Paese».
Garantite le vaccinazioni delle fasce prioritarie
Le vaccinazioni nelle aziende avverranno nel rispetto delle priorità del piano vaccinale nazionale. «La delibera approvata, già anticipata al Ministro, sarà inviata al Commissario che ci invierà le modalità attraverso cui verrà applicata – ha aggiunto Letizia Moratti -. Entro giugno vogliamo vaccinare tutti coloro che ne hanno diritto. Questa urgenza è dettata dall’andamento con cui corre l’epidemia».
A preoccupare, quindi, è ancora la rapida diffusione di focolai legati alle varianti del Covid. «La disponibilità a partire da aprile del vaccino di Johnson&Johnson (monodose ndr) amplierà la nostra capacità vaccinale – ha proseguito l’assessore regionale al Welfare -. Per questa ragione dobbiamo adeguare e ampliare la nostra capacità di vaccinare».
L’accordo prevede anche che siano le aziende a mettere a disposizione gli spazi delle vaccinazioni a quei dipendenti che, volontariamente, accetteranno di aderire a questo canale.
Il commento di Confindustria
“L’attuazione operativa del protocollo – continua Marco Bonometti - è espressione della volontà di ripartire della Lombardia, mettendosi alle spalle il triste capitolo della pandemia. Il mondo industriale vuole dare una risposta concreta alla necessità di vaccinare il maggior numero di persone nel minor tempo possibile. Solo il vaccino potrà permetterci di contenere l’espansione del contagio e tornare di conseguenza ad una vita normale. Per ripartire, procedendo a tappe forzate nella vaccinazione di tutti coloro che lo vorranno a partire dai soggetti più fragili, è fondamentale rinsaldare la collaborazione e le sinergie tra istituzioni e attori economici e sociali del territorio. A fronte di questo impegno Confindustria Lombardia ha individuato la disponibilità di molte aziende associate nel mettere a disposizione dei medici competenti i propri locali aziendali per effettuare in totale sicurezza le vaccinazioni a tutti quei lavoratori che ne dovessero fare richiesta” ha concluso Bonometti.