L'ultimo desiderio dell'ex parrucchiera di Meda: "Mio figlio disabile resti nella nostra casa"
La figlia Simona cerca qualcuno che voglia abitare con David, affetto dalla sindrome di Down.

Si è aggrappata alla vita con tutte le sue forze, sperando fino all’ultimo di farcela. Per se stessa, ma soprattutto per il figlio David, un giovane di 37 anni con la sindrome di Down. E ora che l’ex parrucchiera Luisa Bizzozero, per tutti Lella, non c’è più a causa di una leucemia che in poco tempo l’ha strappata all’amore dei suoi cari a 72 anni, la figlia Simona lancia un appello per realizzare il suo ultimo desiderio, affinché il fratello possa continuare a vivere nella loro casa.
"Aiutatemi a realizzare l'ultimo desiderio di mia mamma"
«Voglio esaudire l’ultimo desiderio di mamma, che prima di andarsene ha chiesto che David non finisse in una casa famiglia o in una struttura per disabili - spiega - Io abito e lavoro in Inghilterra e ho un figlio tredicenne, Mathias, che va ancora a scuola. Se potessi vivrei io con mio fratello, ma per ora non è possibile». E sarebbe un cambiamento troppo drastico per David trasferirsi a Londra: «La sua vita è qui, a Meda ha tutti i suoi punti di riferimento. E’ un ragazzo molto indipendente, dal 2003 frequenta la cooperativa sociale L’Aliante di Seregno, che è diventata la sua seconda famiglia, esce da casa alle 8 e rientra alle 18. In casa è molto organizzato, sa cucinare, fare la spesa e svolgere piccoli lavori domestici. Nel week-end va a Messa e poi a trovare i suoi amici qui in città. Grazie alla sua educazione, gentilezza e simpatia si è costruito una rete di conoscenze che lo supporta molto dal punto di vista emotivo. Inoltre è seguito dai Servizi sociali del Comune, dall’associazione Natur& di Seveso e da una cugina che è il suo amministratore di sostegno».
"Cerco una persona che voglia vivere con mio fratello"
La sorella non è quindi alla ricerca di qualcuno che lo assista, ma di una persona che abiti con lui giusto per non lasciarlo solo in casa, affinché abbia un aiuto ulteriore in caso di bisogno: «Si tratterebbe di una coabitazione con qualche attenzione in più, ripagata dall’amicizia di David e dalla soddisfazione di aiutare un ragazzo meraviglioso a continuare a vivere la vita che ama. Cerchiamo una persona fidata e onesta, che si trasferisca a casa di mio fratello per permettergli di continuare a condurre la sua esistenza, con le sue abitudini e l’autonomia che gli appartiene e per cui la nostra mamma ha lavorato tanto. Magari qualcuno che è rimasto solo per vari motivi, con una particolare sensibilità e predisposizione verso i disabili, e che avrebbe piacere a condividere l’abitazione e ad avere un po’ di compagnia. In Inghilterra non è una pratica così inusuale, ci sono agenzie specializzate a cercare persone per una coabitazione, mentre In Italia forse ancora non è così diffusa».
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