Orrore

Trovate nei campi sette teste di capre sgozzate

E' accaduto venerdì a Monza Sant'Albino. Forse i resti di un rito religioso

Trovate  nei campi sette teste di capre sgozzate
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Sette teste di capre mozzate e lasciate in un campo in bella vista con le interiora delle povere bestie sgozzate chiuse in un sacchetto. Un ritrovamento macabro in via delle Bande Nere a Sant’Albino di Monza ha indignato i residenti e preoccupato Enpa Monza.

Il ritrovamento macabro delle teste di capre

Il macabro spettacolo si è presentato agli occhi di un abitante di via Giovanni dalle Bande Nere a Sant’Albino di Monza, intento a passeggiare con il proprio cane. Lungo la strada che costeggia serpeggiando il canale Villoresi, lontano dalle case e da occhi indiscreti, qualcuno si è
liberato nel modo più incivile dei resti di una barbara carneficina. Perché con tutta probabilità dietro quella sorte terribile toccata agli animali (uccisi senza nemmeno essere storditi) c'è un fenomeno di macellazione abusiva da qualche parte tra Monza e Brugherio che è anche pericoloso per l’igiene pubblica (e non solo per il benessere animale, ovviamente).

«Stiamo trovando tante capre sul territorio che sono state acquistate da qualche parte e ce ne accorgiamo perché gli sono state strappate le marche auricolari - spiega il presidente di Enpa Giorgio Riva - quelle che noi recuperiamo perché vagano sul territorio o arrivano direttamente a San Damiano sono quelle che fortunatamente sono magari riuscite a scappare da qualche tentativo di macellazione clandestino o da qualche acquisto irregolare. E così vengono salvate e accolte nel nostro rifugio dove possono vivere libere assieme agli altri esemplari già presenti, che ormai sono più di una dozzina. Chiediamo a tutte le autorità competenti, in primis all'autorità sanitaria e a quella amministrativa, di intensificare i controlli sul territorio per scoprire dove possano avvenire simili fatti partendo magari dal chiedersi dove ci si possa procurare gli animali da macellare. Chiediamo anche a tutti i cittadini sensibili di informare le autorità (Carabinieri, Vigili, ATS, Ufficio Diritti Animali, ma anche ENPA) sulla presenza di animali quali capre e pecore in situazioni anomale e di animali privi, sulle orecchie, delle regolamentari marche auricolari gialle di identificazione. Questo appello viene rivolto non solo al Comune di Monza, luogo del ritrovamento delle teste, ma anche a tutti i comuni limitrofi. Solo in questo modo possiamo sperare di rintracciare e fermare gli autori di questi terribili atti di crudeltà».

Macellazioni abusive?

Resta da capire, ovviamente, dove vengono comprati gli animali. La zona di Sant’Albino dove sono state trovate le teste sgozzate è una zona di campi, baracche occupate da stranieri e accampamenti abusivi.

«Sicuramente hanno trovato un posto un po’ isolato dove le hanno macellate e poi hanno buttato via i resti. Quattro anni fa capitò che un allevamento che veniva usato per un gregge destinato alla macellazione abusiva venisse intercettato e liberato - racconta Riva - Trovammo i resti anche vicino al canile. Il problema è anche di igiene sanitaria. Purtroppo c'è una tradizione islamica per la festa del sacrificio che prevede che la famiglia debba macellare per sè le capre e alcuni stranieri residenti in Brianza la seguono. La legge italiana prevede che lo si faccia solo in macelli autorizzati e previo stordimento dell’animale, con l’eccezione per riti ebraici e islamici».

Riti islamici vanno fermati

Secondo il presidente di Enpa, però, visto l’aumento di stranieri islamici sul territorio, occorrerebbe seguire l’esempio di alcuni paesi europei che stanno cercando di mettere un freno a quella che Riva non esita a definire una «pratica barbara». «Sono tradizioni arcaiche che appartengono anche alle persone dell’Est Europa e non solo agli arabi - continua il presidente di Enpa - Prima di Pasqua a Brugherio sul confine con Cologno abbiamo trovato un allevamento abusivo di capretti pronti per essere macellati per Pasqua e siamo riusciti a salvarli. Così come quando c'era il vecchio mercato cavalli e avveniva la vendita dei polli vivi in via Buonarroti, trovavamo le teste sgozzate dagli extracomunitari sul canale Villoresi».
In quel caso si riuscì a estirpare il fenomeno: la speranza è che si riesca a fare altrettanto per le capre e gli agnelli.
«Sappiamo che c’è un pastore a Monza che tiene molti animali abusivamente, alcuni dei nostri ovini salvati provengono da quell’allevamento. E’ da qui che bisogna partire per fronteggiare il fenomeno. Queste vendite illecite vanno fermate».

 

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