Mail Art: Siamo persone che si scambiano arte

Intervista al grafico pubblicitario di Villa Raverio, tra gli esponenti dell'arte postale

Mail Art: Siamo persone che si scambiano arte
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Quando varca la soglia dell’ufficio postale di Villa Raverio con le sue stravaganti buste in mano, i dipendenti sanno di non doversi preoccupare: lui, infatti, conosce persino le virgole del regolamento sulle spedizioni. Si, perché anche l’atto stesso dell’inviare fa parte del processo creativo della mail art, l’arte postale.
Lui è Claudio Romeo, classe 1962, casa nella frazione di Besana, grafico pubblicitario ed esponente di questo movimento artistico che sta prendendo sempre più piede, anche nelle scuole.
L’occasione per un’intervista l’ha offerta la sua ultima esperienza: ha realizzato un annullo postale nell’ambito di un evento pensato in collaborazione con Poste Italiane, l’architetto Gian Paolo Terrone e il circolo culturale «Il Tramway», nella sala d’attesa dello sportello di Saronno (via Varese 130). Filo conduttore, Paperino, «il personaggio Disney in cui un pò noi tutti ci identifichiamo», ci ha spiegato. Fino al 16 gennaio si potrà visitare anche una mostra di una sessantina di opere di mail art sul tema.

Cos’è la mail art?

Le radici di questa forma artistica e concettuale si possono rintracciare nei primi esperimenti del futurismo con i collaggi postali di Ivo Pannaggi o i francobolli di dadaisti di Marcel Duchamp; ma è tra gli anni Cinquanta e Sessanta che si costituisce un vero e proprio network di artisti postali in tutto il mondo.
«Persone che si scambiano arte», dice Romeo che mai durante la nostra chiacchierata si definisce artista. «Si pone l’accento sulla diffusione di un messaggio, non su chi lo ha realizzato».
Tutti, quindi, possono entrare nel network, basta «aver qualcosa da dire ed avere il piacere di dirlo».
Il fascino sta proprio nello scambio reciproco di cartoline, timbri e francobolli autoprodotti, buste decorate o illustrate personalmente. Ma anche oggetti, finanche suole di scarpe e mattoni. In un gioco continuo con il servizio postale, unico mezzo utilizzato. Mezzo lento e che in quanto tale permette di elaborare pensieri.
«Qui sta la forza educativa della mail art - ha sottolineato il villese - ti permette confrontarti con pensieri diversi, di chi magari vive dall’altra parte del mondo, facendoti capire quanto siamo diversi e insieme uguali».
«Quando ho iniziato, era il 2002, ho scritto a chi già era attivo e più mi piaceva. Nessuno mi ha negato una risposta, seppure fossi un emerito sconosciuto. Oggi mi trovo a scambiare opere anche con i bambini della primaria. Opere meravigliose, fresche, interessanti».
Insomma, grazie alle «missive artistiche» ognuno può possedere un capolavoro, senza pagarlo ma dando in cambio un’altra creazione di arte postale. Da affrancare e spedire in modo onesto: è una delle poche regole da rispettare in un mondo dove non ci sono selezioni, giurie o premi.
Per saperne di più, è possibile visitare la piattaforma web creata da Romeo, DodoDada, che dall’aprile del 2007 raggruppa numerosi artisti anche se «il modo migliore per capire la mail art, è farla», ci assicura prima di lasciarci. Suonano alla porta. «E’ il postino....».

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