Operazione a Lissone

Malamovida, troppi schiamazzi e baccano fino a notte fonda: chiuso un bar

Stop per venti giorni al noto locale di viale Elisa Ancona: troppi clienti fracassoni e residenti ormai esasperati

Malamovida, troppi schiamazzi e baccano fino a notte fonda: chiuso un bar
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Lotta alla "malamovida", chiuso per venti giorni il bar di viale Elisa Ancona, davanti alla stazione ferroviaria di Lissone.

Chiuso noto bar di viale Ancona

Nella mattina di oggi, mercoledì 4 ottobre, agenti della Questura di Monza e della Brianza della Divisione Polizia amministrativa e di sicurezza e i Carabinieri di Lissone hanno dato esecuzione a un provvedimento di chiusura per una durata di 20 giorni nei confronti della Caffetteria Unico di viale Elisa Ancona.

Il provvedimento cautelare è stato disposto dal questore della Provincia di Monza e della Brianza Marco Odorisio per motivi di ordine e sicurezza pubblica.

Motivi di sicurezza e ordine pubblico

Alle Questura erano pervenute diverse segnalazioni - da parte della Stazione Carabinieri di via 25 Aprile - dalle quali era emerso un quadro preoccupante sotto il profilo della sicurezza pubblica derivante dalla particolare ed allarmante frequentazione del pubblico esercizio.

Infatti è stato appurato che un gran numero di avventori - dediti all’uso smodato di bevande alcoliche - stazionando stabilmente fuori dal locale, per tutta la sera del weekend e fino a notte inoltrata con schiamazzi liti ed aggressioni - rendevano di fatto insostenibile la permanenza nelle proprie abitazioni dei residenti della zona, limitandone la libertà di uscire in sicurezza, come dimostrato dalle numerose segnalazioni fatte al numero di emergenza dei Carabinieri di Lissone e l’esposto presentato dai residenti della zona ai militari.

Lotta alla "malamovida"

Nel corso di numerosi controlli del territorio - volti proprio al contrasto della “malamovida” - è emerso come la caffetteria era diventata ritrovo abituale di persone gravate da numerosi precedenti per reati di minaccia, rissa, lesioni, ubriachezza, rapina, danneggiamento, deturpamento e imbrattamento di cose altrui, interruzione di pubblico servizio, furto, guida in stato di ebbrezza dall’abuso di sostanze alcoliche, resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione, detenzione e uso personale di stupefacenti.

Alcuni abituali clienti risultano anche gravati da provvedimenti di divieto di accesso ai locali pubblici. Numerosi erano stati gli interventi effettuati per liti ed aggressioni perpetrate dagli stessi avventori del bar in diverse circostanze, che, spesso in evidente stato di alterazione dall’abuso di sostanze alcoliche, ponevano in essere condotte antigiuridiche pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Le "notti brave" sui social

Su Istagram sono anche stati postati alcuni video che dimostravano le intemperanze dei clienti, i quali, anziché mantenere un atteggiamento più ossequioso della normativa vigente nel rispetto del vivere civile, consumavano bevande alcoliche, addirittura con numerose bottiglie che venivano stappate nello spazio adiacente il gazebo esterno del locale, sebbene in occasione della notifica di un esposto presentato dai residenti della zona, fosse stata fatta una sensibilizzazione al rispetto di una corretta gestione del pubblico esercizio.

Sussistendo quindi i presupposti normativi previsti dall'ex articolo 100 del Testo Unico leggi di pubblica sicurezza e accertati i rischi per la sicurezza e l’ordine pubblico oltre all’incolumità delle persone, al fine di evitare il protrarsi delle predette e descritte condizioni di pericolosità sociale, con riguardo alla esigenza obiettiva di tutelare l’ordine e la sicurezza delle persone, il questore ha disposto la sospensione dell’attività con chiusura per venti giorni.

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