Tragedia

Malore al volante prima di imbarcarsi per la Sardegna, muore a 73 anni

Vitale Lampugnani stava per prendere il traghetto per Olbia, quando si è sentito male e si è schiantato contro l'auto che lo precedeva. Era conosciutissimo a Santa Valeria.

Malore al volante prima di imbarcarsi per la Sardegna, muore a 73 anni

Non vedeva l’ora di mettere piede sulla sua isola del cuore, la Sardegna, dove poi lo avrebbero raggiunto i famigliari per trascorrere le vacanze, come facevano ormai da tempo. Ma poco prima di imbarcarsi sul traghetto della compagnia «Moby lines», in partenza dal porto di Livorno, Vitale Lampugnani, 73 anni, di Seregno, è stato colto da un malore fatale, a causa del quale ha perso il controllo della sua Fiat Punto ed è finito addosso a un’altra auto, su cui viaggiavano marito e moglie.

La partenza per la Sardegna si trasforma in tragedia

Un giorno che doveva essere l’inizio di una vacanza si è trasformato in tragedia. Martedì 29 luglio 2025 Lampugnani, conosciutissimo a Santa Valeria, dove abitava con la moglie Rosy, si è alzato prima dell’alba per mettersi in viaggio verso Livorno e poi prendere il traghetto che lo avrebbe portato a Olbia. Da anni lui e la sua famiglia, infatti, trascorrono le vacanze al Camping Calacavallo, nella zona di San Teodoro, dove hanno una roulotte con veranda. Lampugnani era sempre il primo a raggiungere il luogo di villeggiatura, dove l’11 agosto lo avrebbero raggiunto la moglie, le figlie Glenda e Silvia con il compagno Alessandro, la socia Melania e il piccolo Manuel. Tutti insieme avrebbero dovuto festeggiare il compleanno di Manuel, il 13 agosto, e di Silvia, il 14. Nel salutarlo, come sempre, i famigliari si erano raccomandati di avvisarli non appena fosse arrivato a Livorno. Ma la chiamata che si aspettavano non è mai arrivata.

Le chiamate a vuoto dei famigliari

«Alle nove meno un quarto, non ricevendo alcuna telefonata, abbiamo iniziato a chiamarlo, ma non rispondeva – spiegano le figlie, ancora incredule che il loro papà non c’è più – Abbiamo contattato la Moby lines e ci è stato detto che non risultava che fosse salito sul traghetto». L’ansia aumentava minuto dopo minuto. «Il personale del porto di Livorno ci ha chiesto il numero di targa, per verificare se la sua auto fosse passata da lì – proseguono – Poi, alle 11.40, le Forze dell’ordine hanno citofonato a casa chiedendo di parlare con nostra mamma. A quel punto abbiamo capito che era successo qualcosa di grave».

Malore al volante quando era vicino al porto di Livorno

In base a quanto ricostruito, il 73enne si è sentito male sulla superstrada Fi-Pi-Li tra Darsena Toscana est e Livorno Aurelia, in direzione porto, quando era quasi arrivato a destinazione. Non è riuscito a frenare e ha tamponato il veicolo che aveva davanti che, a sua volta, ha colpito l’auto che lo precedeva. Lampugnani è stato trovato incosciente, mentre la coppia sull’auto tamponata è rimasta intrappolata tra le lamiere. Qualche automobilista ha lanciato l’allarme e subito si è attivata la catena dei soccorsi: sul posto un’ambulanza della Svs, un’altra della Croce Rossa, l’automedica del 118, la Polizia stradale e i Vigili del Fuoco, che hanno estratto Lampugnani e marito e moglie dagli abitacoli.

Vitale Lampugnani dopo il malore è morto in ospedale

Per il 73enne la situazione è apparsa subito disperata: trasportato nella «shock room» del Pronto soccorso degli Spedali Riuniti, poco dopo il suo arrivo i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. La donna è stata accompagnata in ospedale con qualche contusione, mentre il marito ha riportato un’emorragia cerebrale che fortunatamente si sta riassorbendo.

«Quando le Forze dell’ordine ci hanno detto che papà non ce l’aveva fatta non potevamo crederci – proseguono le figlie – Ci rincuora sapere che probabilmente non ha sofferto, non si è accorto di nulla». La famiglia nei giorni successivi si è recata a Livorno per il riconoscimento della salma, mentre venerdì pomeriggio sono stati celebrati i funerali nella chiesa di Santa Valeria, il quartiere dove Lampugnani era conosciuto e stimato.

Lui e la famiglia sono molto conosciuti a Santa Valeria

«Aveva lavorato alla Tpa, la ditta di tessuti in via Wagner, e da qualche anno si godeva la pensione – lo ricorda la famiglia – Era un trascinatore, un uomo di compagnia, gli piaceva stare con gli amici a chiacchierare e giocare a carte. Lo conoscevano tutti nei bar della zona, dalla Coppa d’oro al Bar Zac e allo storico Bar Trezzi di Santa Valeria. Innamorato della famiglia, tra le sue passioni c’erano il Milan, i suoi adorati canarini e la sua 500 d’epoca».

Tante le manifestazioni di stima e affetto

In tantissimi si sono stretti alla famiglia, molto conosciuta in città: la mamma di Lampugnani, Emilia Pozzi, era una storica tabaccaia, mentre il cognato Aurelio Tagliabue (marito della sorella Pinuccia, con la quale il 73enne era solito ritrovarsi al sabato nella chiesa di Santa Valeria per la Messa) è un volto noto della politica cittadina (è stato anche presidente del Consiglio comunale).

«Gli attestati di stima di così tante persone ci stanno aiutando ad affrontare un momento difficilissimo – concludono le figlie – Ringraziamo tutti per la vicinanza e in particolare la famiglia Boz e nostro cugino Paolo».