Veduggio

Mamma e cake designer: «Il giudice più severo? La mia bimba speciale»

Le torte di Francesca Spinelli sono famose in tutto il paese: «La cucina è la mia valvola di sfogo»

Mamma e cake designer: «Il giudice più severo? La mia bimba speciale»
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Chi scrive è di parte: l’orgoglio femminile si è fatto sentire. Però, diciamolo, le donne hanno davvero risorse infinite. la veduggese Francesca Spinelli ne è la prova: moglie, mamma, professionista della comunicazione per un’importante azienda e pure cake designer.
«Non mi devo mai annoiare», dice. E c’è da crederle, perché di tempo per girarsi i pollici non ne ha proprio.

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Mamma e cake designer

Veduggese, classe 1984, al timone di una famiglia allargata che conta ben quattro bambini, si sta facendo piano piano conoscere, in paese e non solo, per i suoi dolci: bellissimi da vedere, ottimi da mangiare. Una passione scoperta nel 2015.
«La mia secondogenita è nata con una sindrome rara. Dopo il primo anno, quando le sue condizioni si sono stabilizzate, mia zia mi ha detto: Francesca, devi fare qualcosa per te. Mi è sempre piaciuto disegnare così, per gioco, mi sono iscritta a un corso di cake design (l’arte di decorare le torte, ndr)», ha raccontato.
Otto ore terminate con il progetto di una torta a tre piani, dedicata alla principessa Elsa: la preferita della bimba di Francesca.
«Mi sono letteralmente innamorata: ho capito che chiudermi in cucina, con la musica e la pasta di zucchero, era la mia valvola di sfogo».
E così l’avventura ha preso il via. E’ arrivato un secondo corso di pasticceria di base, per imparare non solo a decorare i dolci, ma anche a impastarli. Poi un terzo di «torte moderne» (prelibatezze a più strati, con consistenze diverse, ci ha spiegato la veduggese).

Lo sbarco online

Una specialista della comunicazione come lei poteva forse non «sfruttare» i social network? Nossignore. Ecco allora che il talento di Francesca è sbarcato sul web: un blog, una pagina Facebook e un profilo Instagram. «AM Fatto con AMore Home&lab» il nome scelto; nome carico di significato.
«Quand’era piccolina, la mia bimba “speciale” diceva “am” e io capivo che aveva fame».
E ora è proprio lei il primo giudice della mamma pasticciera.
«Valuta sia il gusto che l’aspetto estetico. Devo dire che è molto severa...» ha concluso Francesca sorridendo.
Anche gli altri membri della famiglia non lesinano gli assaggi. Lo stesso amici e parenti che, oltre alle torte della cake designer - divenute ormai protagoniste di feste ed eventi (quando ancora la pandemia lo permetteva) - fanno la fila per un invito a cena del marito Andrea, vero mago dei fornelli.
«Il sogno sarebbe fare della mia passione un lavoro. Per ora resta una valvola di sfogo: la pasticceria mi fa stare bene. Lascio le porte aperte, staremo a vedere cosa mi riserva il futuro...».

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