Massacrati dai maranza a calci e pugni senza motivo
I tre giovani hanno presentato denuncia alla Polizia, che sta cercando i responsabili della brutale aggressione

Massacrati dai maranza a calci e pugni e mandati in ospedale dopo la brutale aggressione. Ancora una volta senza motivo. Ancora una volta nel salotto buono di Monza.
Aggrediti in centro
Tre bravi ragazzi, tre giovani come tanti, che vanno in centro Monza il sabato sera per festeggiare il compleanno di un amico e si ritrovano - loro malgrado - feriti e con diversi giorni di prognosi solo per essere passati da una traversa di via Bergamo e aver incrociato il gruppo di giovanissimi delinquenti che terrorizza la città.
Sono ancora scossi mentre lo raccontano. «Siamo andati oggi a presentare denuncia alla Polizia di Stato, sperando riescano a trovare i colpevoli. Era un gruppo eterogeneo di italiani e stranieri, più giovani di noi, ma sembravano maggiorenni. Abbiamo diversi giorni di prognosi ma ci è andata bene, per i calci che abbiamo preso quando eravamo a terra potevamo anche finire peggio».
Fa venire i brividi pensare che i tre 23enni monzesi di buona famiglia lo dicano pur avendo riportato uno lo zigomo rotto e diversi punti di sutura in viso e un altro il distacco parziale della retina.
L’agguato e il pugno
Tutto è avvenuto nella notte tra sabato e domenica della scorsa settimana, tra il 5 e il 6 aprile. I tre amici stavano attraversando via Durini dopo essere stati in via Bergamo quando si sono imbattuti in un ragazzo non troppo alto, biondo e vestito di bianco che ha iniziato a insultarli. «Ci si è avvicinato e ci ha detto: “We bastardi, cosa guardate?”. Il mio amico non ha capito subito che fosse una provocazione, pensava fosse successo qualcosa e gli ha chiesto quale fosse il problema. Di tutta risposta quello ci ha buttato quello che aveva nel bicchiere addosso e poi un mozzicone di sigaretta», racconta uno dei tre ragazzi (due monzesi e un giovane di Vedano al Lambro).
Nemmeno il tempo di rendersi conto di cosa stesse accadendo e uno dei tre si è beccato un pugno in un occhio. Un colpo così bene assestato da aver causato il distacco della retina. Di lì in poi è cominciato l’inferno.
«A quel punto è arrivato il gruppo di corsa e da come si sono comportati la sensazione era che non fossimo le prime vittime - racconta uno dei tre aggrediti - Io sono finito subito a terra e hanno iniziato a colpirmi a calci in faccia».
Una violenza inaudita e cieca che aveva solo il gusto della furia e nemmeno lo scopo di rapina, perché ai tre ragazzi non è stato sottratto nulla.
«Il terzo amico, di corporatura più robusta, è riuscito a fermare un primo pugno, ma poi gli hanno fatto saltare gli occhiali e li ha ritrovati solo quando siamo tornati sul luogo dell’aggressione con gli agenti», continua nel racconto.
La fuga e i soccorsi
Fortunatamente in qualche modo i tre amici sono riusciti a rimettersi in piedi, l’amico meno ferito ha esortato gli altri a scappare e correndo veloce sono riusciti a far perdere le loro tracce. «Forse si erano accontentati di tutte le botte che ci avevano dato e ci hanno rincorsi per un po’ urlando: “Vi uccidiamo”, ma poi siamo riusciti ad arrivare in via Visconti e a ricongiungerci coi nostri amici del compleanno».
Solo una volta ripreso fiato e sicuri di essere in salvo in una zona più illuminata e frequentata della città, i giovani si sono resi conto delle loro condizioni, ma erano ancora molto spaventati e sotto shock. «Io ero completamente intriso di sangue, ne avevo perso tantissimo e i miei amici hanno chiamato subito l’ambulanza, che mi ha portato in ospedale in codice arancione. Alla fine avevo una frattura tra zigomo e naso e mi hanno dovuto anche suturare».
Sul posto è arrivata subito anche la pattuglia della Polizia di Stato che ha raccolto le testimonianze dei tre aggrediti e anche dei loro amici, che avevano visto ancora meglio gli aggressori, essendosi imbattuti nei maranza anche loro. «Mentre ci cercavano si sono imbattuti nel gruppo e hanno rischiato anche loro di essere picchiati, si è dovuta mettere in mezzo la ragazza di uno di loro a impedire un altro pestaggio», continua il giovane.
La denuncia
Intanto i giovani hanno formalmente sporto denuncia. «I poliziotti cercheranno di vedere le telecamere di sorveglianza e ci hanno detto che c’è un gruppo che gira in centro, che sono sempre gli stessi e che la stessa sera un altro ragazzo era stato derubato e aggredito - ha chiosato uno dei tre ragazzi - Non era la prima volta che ci imbattevamo in ragazzi che cercavano la rissa in centro e bisogna essere furbi, anche se ti provocano, ti dicono: “Ti gonfio”, bisogna saperli ignorare, allontanarsi in fretta. Purtroppo stavolta non ne abbiamo avuto il tempo».
Certo, resta la rabbia e al tempo stesso la voglia di non farsi condizionare la vita. «Per un po’ dovremo stare a riposo per le ferite riportate, ma quando staremo meglio vogliamo poter tornare a vivere la nostra città, perché siamo a Monza non nelle favelas, non è possibile aver paura di uscire con gli amici».
Tanti gli episodi già accaduti, come nel giugno 2024 sempre in via Bergamo quando due ragazzi stranieri si erano avvicinati a un giovane seduto a un tavolino con la fidanzata e lo avevano preso a calci e pugni senza motivo, rompendogli la schiena. O ancora a gennaio 2025 quando gli skaters di piazza Trento si sono beccati insulti, spintoni e sputi solo per aver rifiutato di dare una sigaretta ai «maranza» semplicemente perché non fumano e non l’avevano.