Droga: indagine "Woodstock", 19 arresti dei Carabinieri di Monza

Le indagini dei militari, coordinate dalla Procura di Monza, hanno portato all'individuazione di un sodalizio criminale attivo nell'hinterland di Milano e a Monza

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Tutto è partito dal capoluogo. Di più, da un notissimo imprenditore amante della "neve".

Erano due gruppi criminali distinti, collegati tra loro solo da chi necessitava di approvvigionarsi di cocaina e marijuana, quelli sgominati da un'indagine dei carabinieri di Monza denominata “Woostock” e che ha portato all'arresto di diciannove persone in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Monza per detenzione di droga ai fini dello spaccio.

Un primo gruppo, costituito da cittadini albanesi (a gestirlo in particolare erano due fratelli), procacciava cocaina e marijuana direttamente in Spagna e la trasportava in Italia a bordo di un camper, per poi utilizzare un appartamento ad Agrate Brianza (Monza) come base logistica.

Lo stupefacente veniva poi smerciato in provincia di Monza, Bergamo, Vercelli e nell'hinterland di Milano. Il secondo gruppo di spacciatori, composto da cittadini italiani, rivendeva cocaina e marijuana in autonomia, in provicincia di Monza e Verbania. I carabinieri di Monza, coordinati dal Pm Salvatore Bellomo, anche grazie alla collaborazione del Nucleo Cinofili dell'Arma, hanno avviato le indagini partendo dall'arresto di un ristoratore monzese, il quale vendeva cocaina nel suo locale.

Seguendo il gruppo di pusher italiani, i militari sono risaliti al secondo gruppo di spacciatori, inchiodati partendo dal sequestro di undici chilogrammi di marijuana, trovati nascosti nel piatto doccia del loro camper usato come mezzo per importare la droga.

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