Limbiate

Michaela Binato è tornata a casa

Dopo due anni tra ospedali e cliniche riabilitative, la  28enne ora è seguita dall'assistenza domiciliare

Michaela Binato è tornata a casa
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Michaela Binato è tornata a casa. Dopo due anni tra ospedali e cliniche riabilitative, la  28enne ora è seguita dall'assistenza domiciliare

Michaela Binato è tornata a casa

La permanenza nella clinica austriaca, durata cinque mesi, non ha portato i risultati sperati, così la famiglia di Michaela ha deciso di rientrare. Ora Michaela Binato è a casa, circondata dall'affetto dei suoi cari. La decisione di tornare in Italia era già stata presa da circa un mese, ma la giovane limbiatese non era nelle condizioni di affrontare il viaggio, così si è atteso qualche giorno. La 28enne finita in stato vegetativo più di due anni fa in seguito a un aneurisma, ora è a casa insieme  alla mamma Lucia Monteleone, che in tutti questi mesi di calvario passati in vari ospedali e centri riabilitativi è sempre stata al suo fianco.

I primi giorni sono stati difficili

"Dopo quattro mesi di febbre e infezioni adesso Michaela sta meglio - ha raccontato la mamma - ho anche trovato una persona che aiuterà ad accudirla". Dopo lunghe ricerche mamma Lucia ha trovato una casa in affitto a Cesano Maderno funzionale alle loro esigenze. "I primi tre giorni sono stati molto difficili, adesso siamo solo io e Michaela e soprattutto di notte sono in pensiero e vado sempre a vedere come sta - ha continuato Lucia - pian piano dovrò abituarmi a occuparmi di tutto".

E' seguita dall'assistenza domiciliare

La giovane ha bisogno di aiuto e attenzioni costanti per svolgere le funzioni quotidiane in quanto non autosufficiente. In questi giorni sta iniziando ad essere seguita dall’assistenza domiciliare. "Il fisioterapista viene quattro volte alla settimana perché è fondamentale che Michaela mantenga il tono muscolare, poi viene anche una persona tutte le mattine che si occupa della sua igiene personale - ha aggiunto Lucia - a breve inizieranno anche le visite della logopedista".

Circondata dall'affetto della famiglia

Mamma Lucia affronta questo nuovo percorso con tenacia, nella speranza che Michaela recuperi  prima possibile i passi avanti fatti prima che subentrassero la febbre e le infezioni. "Il primo mese in Austria stava andando tutto per il meglio, poi invece i problemi di salute hanno vanificato tutto - ha ammesso - eravamo andati in quella clinica per fare del bene a Michaela e invece abbiamo perso tutti i progressi che aveva fatto nel centro di riabilitazione di San Pellegrino". L’intenzione è far trascorrere alla ragazza un periodo sereno a casa, circondata dall’affetto della sua famiglia e più avanti, riprendere il percorso in una struttura riabilitativa.

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