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Minacce e trappole per uccidere il cane: "Abbiamo paura, vendiamo casa"

Una coppia di Lesmo ha deciso di denunciare una situazione ormai insostenibile: "Siamo prigionieri in casa nostra"

Minacce e trappole per uccidere il cane: "Abbiamo paura, vendiamo casa"
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Tutto era iniziato con una lettera di avvertimento: "La prossima polpetta sarà con il topicida, così vediamo se la capisci". Nessun giro di parole, ma una minaccia spaventosa diretta al loro cane, "Jango", un maremmano di 5 anni. Dalle parole, purtroppo, si è passati ai fatti, con bocconi avvelenati o riempiti con pezzi di vetro disseminati per il giardino con l’obiettivo di far fuori il povero e indifeso animale.

Minacce e trappole per uccidere il cane

Una situazione preoccupante e fuori controllo che ha convinto i padroni, Roberta Bianconi e il compagno Marco Cesare Orlando, residente a Lesmo, a prendere una decisione drastica e definitiva:

"Abbiamo messo la casa in vendita perché per noi questo cane è come un figlio, non possiamo vivere nella paura che qualche folle lo uccida".

Dalle lettere ai bocconi avvelenati

Per capire lo stato d’animo dei due lesmesi dobbiamo fare necessariamente riavvolgere il nastro, fare un passo indietro e lasciare che siano proprio loro a raccontare questa terribile vicenda:

"Un giorno ci siamo trovati una lettera sulla cassetta della posta. Nessuna firma, solo una minaccia di morte. Ci siamo spaventati moltissimo e abbiamo presentato una denuncia per l’accaduto. Tempo dopo, una sera, mi accorgo che il giardino era stato disseminato di marshmallow e fette di patate. Ripensando alla lettera, ho subito temuto che potessero essere ripiene di veleno o di qualche sostanza tossica".

Un episodio che purtroppo non è rimasto affatto isolato.

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