Minacce razziali e rapina, arrestati due trapper
I due, alla stazione di Carnate, hanno minacciato e rapinato un 41enne nigeriano. Identificati alcuni giorni dopo, sono stati arrestati
Prima le minacce razziali contro un cittadino nigeriano, poi la rapina. Ma dopo alcuni giorni di indagini i Carabinieri hanno identificato e arrestato due noti trapper, Jordan e Traffik
Le minacce razziali di due noti trapper
Tutto ha avuto inizio alcuni giorni fa alla stazione ferroviaria di Carnate. Intorno alle 16.30 un operaio 41enne nigeriano appena sceso dal treno dopo una giornata di lavoro per tornare a casa, si dirigeva nel sottopasso pedonale spingendo la propria bicicletta quando, all’improvviso, dalle scale di accesso ai binari notava scendere due ragazzi a torso nudo con le t-shirt a coprire le spalle.
Immediatamente i due giovani cominciavano ad inveire contro l’uomo e poi entrambi estraevano dalle proprie tasche due coltelli ed avvinandosi al 41enne lo minacciavano di morte “Vogliamo ammazzarti perché sei nero”.
L’uomo spaventato abbandonava la bicicletta ed il proprio zaino allontanandosi dal sottopasso in direzione di via Roma venendo inseguito dai due ragazzi che sempre brandendo i loro coltelli, gridandogli di fermarsi, continuavano a minacciarlo di morte per il colore della sua pelle. Una volta raggiunta via Libertà, voltandosi, notava che i giovani invece di seguirlo erano tornati indietro scendendo nuovamente nel sottopasso dove si appropriavano della bicicletta e dello zaino dirigendosi verso i binari.
La denuncia
Il nigeriano tornava in stazione e dall’altra parte dei binari invitava i giovani a restituirgli quanto sottrattogli, di rimando mentre uno dei due gettava la refurtiva tra i binari per poi avventarsi con il coltello sui copertoni della bici lacerandoli, l’altro lo filmava con il proprio cellulare.
L’uomo rassegnato, rimaneva a distanza notando che i suoi aggressori salivano sul treno in transito in direzione Monza, facendo perdere le loro tracce, riuscendo un attimo prima a scattare alcune fotografie poi risultate fondamentali per l'identificazione. Al termine dell’evento, durato circa 30 minuti, l’uomo contattava il 112, richiedendo alla Centrale Operativa della Compagnia di Monza l’intervento dei Carabinieri, al quale forniva accurata descrizione dei due ragazzi.
Le immediate ricerche purtroppo non davano esito e si procedeva, presso il competente comando Stazione Carabinieri di Bernareggio, a raccogliere la denuncia, nella quale, la vittima oltre a raccontare la disavventura, forniva alcuni dettagli ed una testimonianza rafforzata dalle immagini scattate con il proprio telefonino. Dall’esame delle fotografie, gli investigatori sono risaliti immediatamente all’identità di uno dei due soggetti, noto trapper brianzolo 25enne, balzato più volte agli onori della cronaca nazionale per la sua insofferenza nei confronti delle Forze dell’Ordine e noti personaggi televisivi, e in passato sottoposto anche a Sorveglianza Speciale.
Il fermo
L’indomani mattina i militari della Stazione di Bernareggio, durante un servizio di pattuglia, mentre percorrevano via Risorgimento notavano camminare a piedi due ragazzi, di cui uno veniva immediatamente riconosciuto nel noto trapper mentre l’altro, pur non conoscendone le generalità, veniva senza alcuna ombra di dubbio identificato nel secondo esecutore della rapina, nonché del danneggiamento della bici, dalle foto fornite dalla vittima ai Carabinieri.
Immediatamente richiesti rinforzi alla Centrale Operativa, appena giunta un’altra pattuglia si procedeva al controllo dei due, ed una volta bloccati, già dalla perquisizione personale, entrambi nei rispettivi pantaloni venivano trovati in possesso di due coltelli a serramanico, verosimilmente gli stessi usati per minacciare l’extracomunitario.
Accompagnati in caserma si procedeva alla loro completa identificazione, riconoscendo nell’accompagnatore, nonché complice del trapper brianzolo, un 26enne romano musicista anche lui, gravato da precedenti per rapina, resistenza a pubblico ufficiale e reati in materia stupefacenti.
Una volta accertato, dalla ricostruzione dei fatti, i Carabinieri procedevano al fermo di indiziato di delitto per i reati di rapina in concorso aggravata dall’uso di armi e dalla discriminazione razziale, porto di oggetti atti ad offendere, dandone comunicazione al Sostituto Procuratore di turno presso la Procura di Monza. Terminata la stesura degli atti i due trapper veniva condotti presso il carcere di Monza e l’indomani, presentatisi dinnanzi l’autorità giudiziaria del capoluogo brianzolo, al termine dell’udienza, conclusasi con la convalida del fermo operato dai Carabinieri, per entrambi veniva disposta la misura cautelare in carcere.