Ha cercato di frapporsi tra i ladri, che avevano appena messo a segno un colpo nell’abitazione di un vicino di casa, e la loro via di fuga per cercare di bloccarli, ma ha dovuto desistere quando lo hanno minacciato, attentando alla sua stessa vita. È una vicenda che ha dell’incredibile quella capitata al sociologo Antonio Marziale, residente al Borgo Camuzzago (frazione di Bellusco) nella giornata di sabato scorso. L’uomo ha infatti denunciato, non solo quanto accaduto, ma anche una situazione che è diventata ormai insostenibile per via delle continue intrusioni dei malviventi.
Minacciato di morte dai ladri che stava cercando di fermare, la denuncia del sociologo Antonio Marziale
«A periodi alterni, ormai da anni, Borgo Camuzzago, è preso di mira da ladri che cercano di intrufolarsi nelle abitazioni, molto spesso riuscendoci. Da mesi a questa parte il fenomeno si è moltiplicato, tanto da poter parlare di un vero e proprio assedio in qualsiasi ora del giorno», sottolinea Marziale che è anche Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria.
L’uomo ha poi proseguito il racconto, ripercorrendo quanto accaduto nella sera di sabato: «Intorno alle ore 18.30, mentre ero intento a scambiare qualche parola con una vicina di casa, ho udito una voce maschile che intimava a qualcuno di fermarsi. Mi sono girato d’istinto ed ho visto il mio vicino inseguire due ladri in fuga, a viso scoperto, che avevano rubato in casa sua. Ho tentato di fermare il primo dei due, che ha messo la mano nel giubbotto e mi ha intimato: “Ti sparo! Ti sparo!”. Nel mentre il secondo si è avvicinato brandendo in mia direzione un cacciavite di lunghe dimensioni. In quell’istante mi sono ritratto ed ho chiamato il 112, mentre loro riuscivano ad aprire il cancello d’ingresso e dileguarsi in macchina, posteggiata nel parcheggio adiacente».
Sul posto i Carabinieri
Dopo la chiamata, nel giro di pochi minuti sono dunque arrivati sul posto i Carabinieri della stazione di Bellusco e quelli della compagnia di Vimercate, insieme al reparto della scientifica da Monza.
«Al comandante Francesco Clemente ed ai suoi uomini e donne il più sentito ringraziamento per la professionalità e sensibilità che ha distinto il loro intervento», prosegue Marziale, che però al tempo stesso ha voluto lanciare un appello verso le istituzioni.
«Non è possibile più sostenere una simile situazione – incalza Marziale – I più siamo dotati di sistemi di allarme, di inferriate, ma questi delinquenti non desistono. Con ciclica regolarità riescono a penetrare nelle nostre case, ed a quanto ho potuto constatare, disposti a tutto. Per cui occorre che le istituzioni tornino a conferire alla sicurezza pubblica la dovuta importanza. Il governo e il Prefetto devono fare qualcosa. Non si può risparmiare su un settore così delicato, avvertito dall’opinione pubblica come impellente, generatore di una tautologia della paura tale da non poter lasciare le imposte aperte nemmeno in pieno giorno, in un complesso abitato da donne e tanti bambini. Chiediamo maggiore protezione e per averla paghiamo le tasse».
Il giorno successivo al fatto, Marziale si è poi recato direttamente alla caserma dei Carabinieri di Bellusco dove ha sporto denuncia per minacce contro i due malviventi.
«Ci continuo a pensare – conclude Marziale – A me è andata bene perchè ho avuto la prontezza di riflessi di scansarmi. Se ci fosse stato però qualcun altro al mio posto, magari meno pronto, probabilmente non sarebbe qua per raccontare l’accaduto».